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Laura Garavini presenta un’interrogazione parlamentare dopo l’incidente di Viareggio

“Un approccio europeo per garantire la sicurezza del trasporto e contrastare traffici illeciti”
“Il tragico incidente alla stazione di Viareggio ci ha ricordato con drammaticità che sulle nostre rotaie viaggia un pericolo difficilmente estimabile. Un terreno fertile per la criminalità organizzata che fa circolare su vagoni ferroviari merci sensibili come armi, munizioni e rifiuti tossici”. Si dimostra preoccupata l’on. Laura Garavini, capogruppo del PD in Commissione Antimafia. In un’interrogazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la parlamentare di opposizione fa pressione affinché venga potenziato “il contrasto delle attività della criminalità organizzata, operante su scala transnazionale anche grazie a traffici su rotaia di merci pericolose” e richiede nuovi sistemi di controllo, in Italia e in Europa, per “tutelare i cittadini dai rischi di esposizioni a ulteriori stragi”.
“Il problema della grave scarsità dei controlli”, fa notare la Garavini, “è da tempo noto”. Secondo recenti stime, solo il 5 per cento dei container che sbarcano in Italia viene sottoposto a stringenti verifiche. “Nella zona grigia”, lamenta la giovane parlamentare, “le mafie hanno trovato l’ennesima occasione di lauti guadagni, grazie a traffici e commerci clandestini che viaggiano indisturbati sui binari ferroviari”.
“La negligenza nei controlli è intollerabile”, afferma la Garavini. “Non solo aiuta la mafia a crescere e a espandersi in ambito internazionale. Mette gravemente a rischio la sicurezza dei cittadini in Italia e in tutta l’Europa, che non hanno modo di proteggersi se lo Stato e la comunità internazionale si sottraggono alle proprie responsabilità. La sicurezza del trasporto merci su rotaie”, conclude la deputata eletta all’estero, “ e una questione che riguarda tutti i Paesi dell’Ue e che va affrontata in un’ottica europea”.
Di seguito riportiamo il testo dell’interrogazione parlamentare.
GARAVINI. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
in seguito alla recente violenta esplosione, provocata dal deragliamento di un treno merci carico di gas, che ha seminato morte e distruzione intorno alla stazione ferroviaria della città di Viareggio, si è riproposta con drammaticità la pericolosità di convogli viaggianti contenenti sostanze pericolose e infiammabili, anche in conseguenza di situazioni di insicurezza per le cattive condizioni dei mezzi di trasporto di merci pericolose su ferrovia, per l'annosa carenza del personale FS e per la grave scarsità dei controlli;
l'allarme era scattato già da molti mesi, lanciato dalla Rete ferroviaria italiana RFI e contenuto in un rapporto del Cesifer, la struttura operativa che fino al 2008 si occupava delle certificazioni sulla sicurezza delle imprese ferroviarie, laddove si legge testualmente: «un'attenzione particolare va posta in merito alle noti conformità rilevate sul materiale rotabile merci per il trasporto di merci pericolose»;
già nel 2006 era stata sfiorata la strage, ad Avio, sul confine tra Trentino e Veneto, nel tamponamento fra due convogli sulla linea del Brennero, dove uno dei due treni trasportava 4 cisterne di metilene-bisfenil-isofenato che viaggiavano senza precauzioni; in quell'occasione anche il capo della protezione civile Bertolaso, aveva lanciato un allarme, purtroppo inascoltato, richiedendo nuove regole e nuove procedure;
secondo una recente stima, considerata peraltro ottimistica, solo il 5 per cento dei container che sbarcano in Italia da altri paesi europei viene sottoposto a stringenti e controllabili verifiche. Tutto il resto sembrerebbe circolare indisturbato;
nell'attuale zona grigia di controlli la criminalità organizzata sembra aver colto l'ennesima occasione di lauti guadagni, grazie alla possibilità di traffici e commerci clandestini che viaggerebbero indisturbati anche su vagoni ferroviari;
secondo recenti notizie stampa - contenute nel servizio dell'Espresso del 9 luglio 2009 dal titolo «Binari fuori controllo» - materiali pericolosi e scomodi sono stati trasferiti su un carro ferroviario nel centro intermodale di una società delle Ferrovie dello Stato (provenienza Brescia e destinazione Germania), contrassegnati nei documenti come «piastrelle», in realtà contenenti scarti di amianto sfuso accatastato senza cautele e protezioni;
analogamente vengono trasportati stock di eroina da Trieste su treni, facendo la spola con Salisburgo e Budapest e smistati su rotaia in Germania, Francia, Inghilterra e Europa dell'Est. Su altri vagoni merci sono stati trovati persino arsenali militari (350 fucili e 110 pistole) e container contenenti rifiuti tossici che viaggiano da Milano per essere imbarcati in Cina;
una mancanza di effettivi controlli delle merci viaggianti su vagoni dei treni, in entrata e in uscita dall'Italia verso i mercati comunitari ed extracomunitari, è confermata dalla circostanza che, per quanto attiene al trasporto su rotaia, le verifiche non sono più ad opera esclusiva delle FS (le quali, peraltro, si affidano esclusivamente ai documenti di viaggio compilati dalle aziende di provenienza);
la drammatica situazione descritta non fa che alimentare l'intermodale delle mafie che in modo indisturbato fanno circolare su vagoni ferroviari prodotti pericolosi e «sensibili» come armi, munizioni e rifiuti tossici -:
quali iniziative urgenti intenda assumere il ministro interrogato per potenziare il contrasto delle attività della criminalità organizzata, operante su scala transnazionale anche grazie a traffici su rotaia di merci pericolose;
se non ritenga il ministro interrogato di sollecitare in sede europea la predisposizione di rinnovate misure e di nuovi sistemi integrati di controllo a livello nazionale e a livello comunitario, anche mediante l'istituzione di un'Authority indipendente responsabile trasporti, in grado di superare l'attuale sistema frammentato di verifiche e di tutelare i cittadini dai rischi di esposizione a ulteriori stragi e di contrastare le attività mafiose e criminali. (4-03503)