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Roma, 11 gennaio 2020 – “Il Veneto ha un assessore all’istruzione che canta senza alcuna vergogna il motivo fascista ‘Faccetta nera’. A quanto pare la scuola che ha in mente la Donazzan è quella del ventennio quando gli insegnanti che non erano allineati al regime venivano licenziati”. Lo afferma Alessia Rotta, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, commentando la notizia dell’assessore veneto all’istruzione Elena Donazzan che ha intonato ‘Faccetta nera’ nel corso di una trasmissione radiofonica.

“Quando qualcuno le ha fatto notare – aggiunge Rotta – che una figura istituzionale così importante non può sdoganare il fascismo, lei non solo non si è scusata, ma ha risposto che ‘la libertà non si predica, si difende: la libertà di pensiero deve sempre essere legata alla libertà delle persone’. Qui non si tratta di libertà. Il regime rappresentò l’esatto opposto: violenza, sopraffazione, brutalità. L’apologia di fascismo è ancora reato in questo Paese almeno fino a quando lei e il suo partito di ultradestra non torneranno al governo. I tentativi di Zaia di far apparire moderata la sua coalizione di governo falliscono miseramente di fronte a queste esibizioni di intollerabile revisionismo storico”.

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