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IL SITO ASS.LUCA COSCIONI: 3000 LE FIRME RACCOLTE IN 24 ORE. “SI DIMETTA DA UNO DEI DUE INCARICHI”

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Sono oltre 3000 le firme che in poche ore sono arrivate all’Associazione Luca Coscioni – realtà attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute – mandando letteralmente in tilt il sito su un appello lanciato online poco più di 24 ore fa con al centro il conflitto di interessi che riguarda Domenico Arcuri.

 

Infatti il Commissario per l’emergenza coronavirus, con il mandato di dirigere il piano vaccinale, è allo stesso tempo l’amministratore delegato di Invitalia che ha investito in un’azienda privata italiana – parte di un consorzio internazionale – al lavoro su un vaccino in fase di sperimentazione. L’Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute, chiede al Governo, e allo stesso Arcuri, di risolvere immediatamente il conflitto d’interessi, dimettendosi da uno dei due incarichi palesemente incompatibili, per non pregiudicare la credibilità del suo operato in un momento così difficile per il Paese e di spiegare il perché della sua scelta di investimento.

 

“L’investimento in Reithera Srl, del quale Invitalia ha appena acquistato il 30% per 81 milioni di euro di soldi pubblici, solleva una serie di dubbi procedurali e questioni di opportunità e segnala un grave conflitto

d’interessi che riguarda il dottor Arcuri” ricorda Filomena Gallo segretario dell’Associazione.

 

“Il conflitto di interessi è evidente e aggravato da dichiarazioni dello stesso Arcuri per il quale l’obiettivo è raggiungere una qualche indipendenza nella dotazione di vaccini’ aggiunge Marco Cappato, attivista politico che sul tema del Diritto alla Salute e alla Scienza agisce insieme all’Associazione Luca Coscioni, di cui è Tesoriere “nonché da eventuali azioni legali che, in qualità di Commissario all’emergenza, Arcuri stesso ha preannunciato contro aziende concorrenti rispetto a quelle nella quale ha deciso di investire. Il tutto in un contesto in cui gli Stati Membri dell’Unione europea si sono impegnati a rispettare un accordo comunitario per l’acquisto corale di vaccini senza contratti bilaterali con cause farmaceutiche. Occorre che la politica se ne occupi urgentemente”.

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