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“Il banchiere Draghi, su incarico del Presidente della Repubblica Mattarella, si appresta a consultare i partiti, e nell’euforia demenziale di queste ore, la politica e i media si associano lentamente alla festa e alle danze. Speriamo che le lavoratrici e lavoratori non cadano nel tranello di ritenere Draghi un loro alleato di classe perché non lo è affatto”, commenta Manuel Santoro, segretario generale di Convergenza Socialista. “Ci sono più di duecento miliardi da spendere e tutta l’operazione del dopo Conte, nata da Renzi e portata a compimento, per ora, da Mattarella con l’incarico a Draghi, mira alla ulteriore destrutturazione del mondo del lavoro, all’impoverimento della classe lavoratrice e operaia e al favoreggiamento degli industriali, dei capitalisti, dei padroni.”

“Anche se le modalità e le condizioni erano diverse, ricordiamoci sempre il Governo Monti. Non è mai esistito e non esisterà mai un Governo tecnico neutrale. Ogni Governo tecnico ha una agenda politica precisa che mai avvantaggia le lavoratrici e i lavoratori. Non penserete mica che Draghi farà pagare la crisi ai ricchi, agli industriali, ai padroni? Non siamo naïve. Stiamo già assistendo all’euforia, alla felicità dei mercati e dei grandi investitori pronti a cibarsi di quello che rimane di pubblico in questo Paese. Figlio di “Goldman Sachs”, Draghi incarna le politiche liberistiche dell’Unione Europea e dato un debito pubblico in aumento, l’aumento dei tassi d’interesse sul debito, considerando un Paese alla rovina da un punto di vista infrastrutturale e sociale, dove trovare i soldi? Non certamente nel sistema bancario dal quale Draghi proviene; non certamente dalla grande industria con sede legale e fiscale a Londra, Lussemburgo, e via discorrendo. Sicuramente i soldi saranno presi dal lavoro dipendente e dai soliti pensionati.”

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“L’agenda Draghi non ci è ignota”, conclude Santoro. “Dobbiamo, però, evitare che le operaie e gli operai, le lavoratrici e i lavoratori salariati, i pensionati, i giovani in cerca di lavoro, cadano nel tranello di considerarlo un salvatore della patria poiché questo messaggio proviene proprio dai media collusi e genuflessi ai poteri forti. Le lavoratrici e i lavoratori devono sapere che Draghi è un loro, nostro, nemico di classe. Non farà mai i nostri interessi ma porterà avanti i punti di programma dell’Unione Europea delle banche e della finanza, delle multinazionali, degli industriali, di Confindustria. Dei padroni, insomma.”

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