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Sul portale del Parco archeologico di Paestum e Velia, la pagina dedicata alla Trasparenza, da tempo in attesa di aggiornamento, non riporta alcun documento relativo all’affidamento dei contestati lavori in corso nel teatro ellenistico di Elea-Velia (Agea – SA) sui quali tre giorni fa ho chiesto ufficialmente un’ispezione al Ministero.

Come fare, allora, per sapere chi sono il RUP – un ragioniere, si è detto, dato fin qui non smentito -, e il progettista – un geometra, si è detto, dato fin qui non smentito -, e come hanno ottenuto l’incarico? Certo è che se il geometra è un geometra, ed è inquadrato come assistente, non può firmare i progetti; se invece è inquadrato come funzionario (magari grazie alle riqualificazioni interne), non ha comunque l’esperienza necessaria per affrontare quel delicato impegno.

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Nel replicare alle critiche dei giorni scorsi, la direzione del Parco, con finta scioltezza, ha asserito che i lavori in corso sono “un intervento di manutenzione straordinaria nel pieno rispetto della normativa e dei principi fondamentali del restauro”. Ha usato, cioè, una formula ambigua come poche: ha creato un ircocervo, un ibrido utile ad autoassolversi e consentire, all’interno della PA, ciò che ai professionisti esterni, in fatto di titoli e di esperienza, non sarebbe mai permesso. E si è affrettata a fare il nome di un architetto, preposto alla direzione lavori, come se ciò non obbligasse quel professionista a fare eseguire un progetto che, evidentemente, non ha firmato.

Orbene, dalle ricerche fatte è emerso che il geometra in questione è inquadrato nell’organico del Parco come funzionario per le tecnologie. Il suo progetto sul teatro, già messo in discussione dalle associazioni di categoria, per quanto sia di modesta entità finanziaria, poiché di fatto, nonostante i giochi di parole, prevede lavori di RESTAURO, ed è illegittimo: ex lege l’intervento, che si configura come un vero e proprio intervento di restauro, avrebbe dovuto essere progettato e diretto da un architetto, coinvolgendo archeologi e restauratori. Vedremo, in futuro, anche le manutenzioni straordinarie dei templi di Paestum o del Colosseo affidate a geometri? Sta di fatto che il RUP, che avalla quanto sopra, è delegato dal dirigente e al dirigente, in ultima analisi, bisogna chiedere conto delle scelte compiute. Né le visite guidate al cantiere annullano le irregolarità.

Qualcuno lo farà o si continuerà a negare l’evidenza perché la legge è uguale per tutti ma alcuni (superdirettori) sono più uguali degli altri?

Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)

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