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Bartalucci doveva sciogliere la sua riserva, dopo che il 1° aviere scelto Emilio Bicocchi, secondo cavaliere nella graduatoria, aveva giustamente declinato l’invito per salvaguardare il percorso di crescita dei suoi cavalli. A spiegare la sua scelta è proprio Bartalucci.

 

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“Ho ritenuto naturale e corretto – ha affermato il CT – operare una scelta tecnica che fosse anche in linea con il presupposto, meritocratico ed oggettivo, di dover tenere conto dei risultati conseguiti in quella specifica competizione (circuito di FEI World Cup 2019/2020 ndr). Motivo per cui, per affiancare Gaudiano e rappresentare l’Italia a Göteborg, ho deciso di designare colui che si trovava al terzo posto in ordine di graduatoria. Per Filippo e Quilazio questa finale credo possa rivelarsi un’occasione unica per due ragioni: in primis, facendo bene potranno confermare di essere un binomio ormai pronto e collaudato su cui poter fare pieno affidamento in una stagione densa di impegni che vedrà la Nazionale impegnata su più fronti; il secondo perché – ma il discorso vale ovviamente anche e soprattutto per Emanuele Gaudiano – venuto a mancare il percorso di avvicinamento abituale comune a tutti i cavalieri con la partecipazione alle varie tappe di qualificazione, sarà gioco-forza una gara che, in assenza di un vero e proprio favorito, potrebbe regalare alcune sorprese. In buona sostanza – ha concluso Bartalucci – ritengo che a Göteborg l’Italia – con Emanuele e Filippo – sarà ottimamente rappresentata e il mio invito, rivolto soprattutto a loro, è quello di sognare in grande. Senza troppi calcoli, provando a sfruttare nel miglior modo possibile questa magnifica opportunità che gli si è materializzata davanti”.

 

I due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri con quella di Göteborg sono alla loro prima finale di Coppa del Mondo in carriera. Filippo ed Emanuele sono pronti per affrontare questo appuntamento e ci hanno spiegato come si stanno preparando per questa esperienza.

 

“La convocazione della Federazione – ha dichiarato Filippo Bologni – mi ha riempito d’orgoglio, non solo perché rappresenterò l’Italia in un evento di primissimo livello, ma anche perché sono pochi i cavalieri italiani che possono annoverare nel proprio curriculum la partecipazione a una finale di Coppa del Mondo ed essere tra loro è per me una soddisfazione immensa. Vivrò questo appuntamento come una vera occasione, un’opportunità, cercando di fare tesoro di quanto di buono possa arrivare da questa esperienza. Quilazio è in forma. Con lui parteciperò a due internazionali in Italia, il primo a Cattolica e il secondo ad Arezzo, a questi aggiungerò gli allenamenti già programmati nel maneggio coperto della mia scuderia, dove ho la possibilità di provare diversi percorsi prima della gara. Sono consapevole – ha aggiunto Bologni – che nessuno di noi abbia saltato in indoor durante la stagione (visti gli annullamenti a causa della pandemia ndr), ma siamo tutti sulla stessa barca e i nostri cavalli sono ormai abituati a saltare sia al coperto che all’aperto. È un onore per me – ha concluso il Carabiniere scelto – potere condividere questa esperienza con Emanuele, anche perché facciamo parte entrambi del gruppo sportivo dell’Arma dei Carabinieri”.

 

“Dopo una prima delusione dovuta alla cancellazione di Las Vegas, certamente necessaria a causa della pandemia, – ha dichiarato Emanuele Gaudiano – è arrivata l’ottima notizia della partecipazione alla finale di Göteborg. Sono molto carico per questo appuntamento e sono pronto, come sempre, a dare il meglio. Una sensazione indescrivibile anche perché è la mia prima volta in una finale di Coppa del Mondo. Ciò che mi rende orgoglioso è rappresentare l’Italia e poterlo fare indossando la divisa dei Carabinieri è certamente una soddisfazione in più. Chalou è davvero in forma. Dopo aver saltato Salisburgo, adesso sarò insieme a lui a Doha per due settimane”.

 

(Nella foto © FISE/Grassia: Filippo Bologni in azione su Quilazio)

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