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Non so se ai miei tempi succedeva ciò che succede oggi, o non lo si sapeva solo perché i mass media, i social ecc.ecc., erano meno presenti come invece lo è ora spesso per far spettacolo piuttosto che vera informazione, il fatto è che quotidianamente  siamo costretti ad assistere a contenziosi civili, politici, sanitari, ecclesiali e soprattutto etici che non stanno ne in cielo che in terra. Infatti, se leggi un qualsiasi giornale,  sfido chi riesce a dimostrare di aver recepito qualcosa di bello, di buono, di positivo di quanto ci viene propinato. Assolutamente nulla di tutto questo.

Domanda: “Ma la vita sarà sempre così ?” o, stante l’andazzo attuale del progresso, spinto più dall’economia che dalla scienza, sarà destinato a complicare ulteriormente in negativo il vivere quotidiano ?

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Riflessioni.

E’ superfluo parlare di politica. Tutti, ripeto tutti, nessuno escluso, badano a se stessi prima degli interessi del paese. Mi verrebbe da dire che gli onesti sono…retorica.

Economia. Il paese è ricco, i risparmi sono protetti, parte in banca, parte sotto i…materassi allarmati ed ignifughi, eppure manca il pane per molti.

La sanità. Scontro quotidiano fra coloro che invece dovrebbero tranquillizzarci. E mi fermo qui in quanto, di questo argomento, ho scritto fin troppo anche su questo giornale.

La Chiesa è in crisi in quanto Papa Bergoglio vorrebbe riportarla alla sua funzione vera e non ci riesce.

Il mondo vive in un clima di continua ipocrisia sociale per andare avanti, alimentando contenziosi che sfociano in guerra, a volte fredda, a volte meno fredda e poi…,speriamo tanto di no, sul resto  comprensibile che ho taciuto per scaramanzia.  Di matti a livello mondiale infatti ce ne sono da vendere.

Esiste una tensione sociale al pari o superiore a quella delle corde di un violino, realtà che, con i tempi che corrono, tra l’altro, alimentati dalla pandemia, potrebbe portare ad un corto circuito tale da comprendere umanamente, se non addirittura emulare, le leggi della foresta.

Il dialogo umano è finito. Non ci si conosce più. Si vive alla giornata, accettando il…carpe diem.

Vorrei concludere dicendo che la nuova era in cui siamo entrati ormai da tempo, pretende che vengano messe in seria discussione  non solo tutti i contesti sopra citati, a partire dalla politica per finire alla sanità, ma anche si creino le condizioni perché tutti possano avere un pezzo di pane senza dover morire per perseguirlo. Ed oggi, siamo arrivati a questo, tant’è che alle mense comunali, parrocchiali, assistenziali in genere, si continua a vedere persone che, fino a ieri, stavano bene e vivevano dignitosamente.

Io, personalmente, non mi lamento in quanto sto bene. Tuttavia, la coscienza mi impone di ripetere a iosa queste cose che dovranno pur avere una fine; e ciò, allo scopo di farci riappropriare dei crismi essenziali dell’umana fisiologia, in difetto della quale anche la vita perderebbe significato e valore.

Ma parlarne, purtroppo, sarà… soltanto acqua fresca.

Arnaldo De Porti

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