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Il detto popolare recita “prevenire è meglio che curare”. Non voglio passare per allarmista ma dalla situazione corrente che stiamo vivendo in questi ultimi tempi si può desumere che nella comunità umana ci si stia preparando ad affrontare una grande catastrofe. 

Forse  le avvisaglie giungono anche dalle limitazioni sanitarie legate  alla propagazione della presunta “pandemia” covid, (lockdown, coprifuoco, obbligo di mascherine, distanziamento sociale,  distribuzione razionata delle risorse,  etc.), quasi che fosse in corso una “prova generale”  per contenere i danni di un disastro improvviso, che sia una guerra globale, un radicale cambiamento sociale,  un inquinamento diffuso ed inarrestabile, una perdita di capacità produttiva e rigenerativa della natura, una  epidemia incontrollabile od altro evento.

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L’ultimo avvertimento di questo tentativo di controllo sociale, visto anche  il sovrappopolamento del pianeta (soprattutto nelle aree più povere e nelle megalopoli), pone la classe dirigente nel difficile compito di prevenire lo scoppio del pallone umano. Il tentativo di  affrontare l’emergenza “finale” si è recentemente palesata anche a livello politico. In Italia con l’instaurazione del “governissimo”, “ottimo” strumento per controllare la popolazione senza permettere dissenso diffuso,  ed a livello geopolitico con un confronto sempre più aggressivo tra grandi potenze nucleari e potentati multinazionali economici e finanziari. Con  il continuo allargamento della NATO, con l’avvento del falco Biden negli Usa, con il consolidamento  di Putin in Russia  e  di Xi Jinping in Cina, ecc.

 

Insomma i segnali ci sono tutti per suggerire che uno sconquasso è imminente. Infatti quando subentra una  crisi irrisolvibile si può sperare in una risoluzione o con mezzi pacifici, come un intervento salvifico di alieni o angeli,   una presa di coscienza generale  dell’intera umanità e  di un salto evolutivo, oppure  con una nuova  guerra (“finale”)!

 

Beh,  non sarebbe proprio una bella guerra, anzi sarebbe molto sporca ed inquinante e molto probabilmente la sua conclusione avverrebbe  solo dopo l’uso indiscriminato di armi chimiche e nucleari.

 

Vediamo allora cosa fare  in quest’ultimo caso per limitare i danni e permettere un ipotetico allungamento della nostra sopravvivenza, magari semplicemente per qualche giorno in più…

 

Come prepararsi ad un’emergenza nucleare  

  1. L’esplosione di  ordigni nuclearipotrebbe provocare diversi danni. Le persone sarebbero uccise o ferite dall’esplosione e contaminate dalle sostanze radioattive, con entità variabile a seconda della distanza dal luogo dell’esplosione. Molte persone potrebbero soffrire dei sintomi dell’avvelenamento da radiazioni. Dopo l’esplosione nucleare il fallout radioattivo arriverebbe a colpire zone anche molto lontane dal luogo dell’esplosione e sarebbe potenzialmente in grado di aumentare il rischio di tumori anche a distanza di anni.

Ogni comunità dovrebbe avere un piano d’emergenza da applicare in caso di emergenza nucleare: chiedete ai responsabili della vostra comunità se questo piano esiste, che cosa prevede e quali sono le istruzioni.

Per sicurezza mettete a punto un piano d’emergenza domestico, in modo che tutti i membri della vostra famiglia sappiano che cosa fare.

Tenete in casa un kit d’emergenza, utile per tutte le evenienze e non solo per quelle nucleari. Nel kit dovrebbero essere sempre presenti:

  • torcia a dinamo manuale,
  • acqua potabile,
  • alimenti  in scatola o confezionati,
  • apriscatole manuale,
  • disinfettanti, farmaci d’uso abituale, bicarbonato e ioduro di potassio,
  • asciugamani ed altro materiale igienico,
  • fiammiferi e candele.

Se l’emergenza nucleare è causata dal rilascio di ingenti quantità di materiali radioattivi, probabilmente vi sarà consigliato di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, oppure di spostarvi in un luogo più sicuro.

Se le autorità consigliano di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, è opportuno:

  1. Chiudere a chiave o con gli appositi fermi tutte le porte e le finestre. Nel caso l’impianto elettrico fosse ancora funzionante spegnere i condizionatori e i sistemi che fanno entrare l’aria dall’esterno. Usate soltanto i dispositivi che fanno circolare l’aria già presente nell’edificio.
  2. Chiudere le valvole di tiraggio dei camini.
  3. Spostarsi in una camera più interna o in locali seminterrati.
  4. Tenere la radio sintonizzata sui canali dedicati all’emergenza o sulle notizie locali per capire che cosa dovreste fare.

Se le autorità consigliano di evacuare la zona, seguite le istruzioni che vi vengono date (ove possibile).

Inoltre:

  • Portate con voi  gli strumenti sopra menzionati,  le provviste di acqua e alimenti, tutte le medicine essenziali, abiti di ricambio, il denaro (se sarà ancora in corso legale) od oggetti di valore.
  • Portate con voi gli animali domestici solo se potete usare i vostri mezzi per spostarvi e solo se siete diretti in un luogo in cui siete certi che gli animali saranno accettati e nutriti. I mezzi e i rifugi d’emergenza di solito non accolgono gli animali domestici.

Paolo D’Arpini – European Consumers Tuscia

Fonte: https://paolodarpini.blogspot.com/2021/02/prevenire-e-meglio-che-curare.html

P.S. Lo ioduro di potassio ha lo scopo di saturare la tiroide di iodio e diminuire  la quantità di isotopo radioattivo che potrebbe venire assorbito; purtroppo è invece del tutto inutile per gli altri tipi di esposizione alle radiazioni. Alcuni pazienti sono allergici allo iodio, quindi non devono assumere lo ioduro di potassio. Se avete qualche preoccupazione a questo proposito, chiedete consiglio al vostro medico.(Notizie mediche: https://www.farmacoecura.it/curiosita/radiazioni-incidenti-ed-attentati-prepararsi-e-proteggersi/)

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