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I benestanti  devono essere successivi beneficiari rispetto a queste tre categorie

di Simone Passanetti

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Ufficio Stampa Sudisti Italiani 

Roma, 5 marzo 2021 – “Il Governo deve assolutamente destinare i vaccini ed i soldi per prima ai malati, agli anziani e ai poveri. I benestanti devono essere successivi beneficiari rispetto a queste tre categorie” dichiara Biagio Maimone, fondatore del Movimento Sudisti, il quale aggiunge: “Non come asserisce qualche politico del Nord, secondo cui devono essere le cosiddette Regioni, che lavorano e producono benessere, prime destinatarie dei vaccini, ma che vi sia equità tra le  varie regioni, perché il Covid non fa distinzioni.

Noi chiediamo che siano i più deboli fisicamente e socialmente a ricevere per primi i vaccini. La povera gente, per ovvi motivi sociali, a tutti noti, non può essere subalterna ai furbetti potenti e mafiosi, che posseggono, più dei poveri, i mezzi  per difendersi dalla pandemia.

Prima il popolo e poi le classi agiate e non viceversa.

Il popolo, da sempre, crea benessere per i ricchi, se il popolo sta male, anche i ricchi stanno male, perché privati del benessere non prodotto da un popolo malato.

Nel nuovo mondo che verrà, dopo la fine della pandemia, la povertà dovrà divenire necessariamente solo una parola perché nessuno dovrà essere lasciato in condizioni che lo conducono ad  elemosinare, pena il degrado e dal degrado alla malattia il passo è molto breve.

Draghi deve porre in essere, inderogabilmente, il processo di umanizzazione della società, perchè è un processo inevitabile affinchè si evitino nuove e disastrose pandemie. La parità sociale, economica e la rivoluzione “verde” sono processi inevitabili.

Ciò, l’illustre ed intelligente Draghi lo sa bene!

La Nuova Democrazia si prefigge l’obiettivo di essere la voce di tutti e, pertanto, di dar vita ad un inevitabile ed improrogabile  contesto socio- economico e morale, in cui ognuno vivrà pienamente i propri indiscutibili diritti sociali, umani, economici, la cui natura dovrà essere  “green”, ratificati da un sistema giuridico che renda inderogabile ogni altro conseguente diritto.

Stare bene di salute significa, indiscutibilmente, stare bene socialmente, economicamente e giuridicamente.

Non vi è deroga a tale ineludibile presupposto!

La verità storica che si fa strada è che la giustizia sociale è divenuta fonte di vita che, se elusa, porta alle malattie che distruggono il contesto nel quale viviamo”.

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