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Bologna. «”4 marzo 1943” la facevamo già da un anno con le parole originali dalla Pallottino prima che approdasse al festival: nessuno sapeva che era già edita e Sanremo fu la cura per poter andare avanti con dignità perché prima ci veniva poca gente alle serate».

Lo ha ricordato Bruno Cabassi, organista de Gli Idoli, alla presentazione di “Geniale?”, la versione rimasterizzata di uno degli album tra i meno conosciuti e celebrati del grande Lucio Dalla, in uscita venerdì 12 marzo, a trent’anni dalla prima pubblicazione.

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«Parte nel 1991 l’avventura di questo progetto recuperato da Lecardi, periodo meno conosciuto di Lucio Dalla – ha rivelato Paolo Maiorino, discografico di Sony Legacy – Abbiamo recuperato questi nastri grazie al lavoro di Maurizio Biancani di Fonoprint».

Gli Idoli erano Giorgio Lecardi (batteria e chitarra), Bruno Cabassi (organo), Emanuele Ardemagni (basso) e Renzo Fontanella (basso e violino).

«Tanti anni fa prestai questi nastri a un amico – ha confessato Giorgio Lecardi – Me ne ero proprio dimenticato di averglieli dati ma mi chiamò per dirmi che li aveva ancora: li recuperai e immediatamente informai Lucio, glieli feci ascoltare e si emozionò ad ascoltarli».

“Geniale?” è un album di inediti registrati dal vivo tra il 1969 e il 1970 da Lucio Dalla con Gli Idoli e pubblicato nel 1991 che conduce alla riscoperta delle radici musicali del cantautore bolognese e del periodo che ha preceduto il suo successo.

«I brani furono registrati con un microfono appoggiato sulla sedia davanti alla batteria e non si poteva pretendere più di tanto – ha sottolineato Giorgio Lecardi – Lucio non conosceva la musica ma riusciva a suonare qualsiasi strumento, anche il piatto della batteria fuorchè la chitarra: non conosceva una nota».

I brani di questo album sono stati rimasterizzati dai nastri originali consentendo un restauro esclusivamente in mono per garantire la migliore resa possibile.

«È un disco particolarissimo, restauro della preistoria di Lucio molto dimenticato e Gli Idoli che gli hanno insenato di fare l’artista – ha precisato Maurizio Biancani – Dai nastri usciva una energia e una genialità e Lucio canta in un finto inglese, non conoscendo la lingua. Nel 1991 Lucio aveva fatto una cernita secondo i suoi gusti ma oggi ci sono delle chicche che sarebbe stato un peccato non pubblicare e che potessero esistere. È andato via da 9 anni ma c’è una voglia di recuperare una parte della sua vita».

Era il 1971 quando Lucio Dalla inizia la sua inarrestabile ascesa presentando al festival di Sanremo il brano “4/3/1943”, ribattezzato da tutto il pubblico “Gesù Bambino”, ma prima aveva avuto il tempo di dimostrare tutta la sua creatività.

«Una sera aveva perso completamente la voce e dovevamo fare un concerto – ha confidato Bruno Cabassi – Per non perdere i soldi dell’ingaggio, Lucio fischiò letteralmente le canzoni, tutte, dalla prima all’ultima. E un’altra volta che arrivammo in un posto dove avremmo dovuto trovare gli strumenti ed invece non c’erano, mi misi al juke-box selezionando i 45 giri, sui quali Lucio cantava sopra: uno spasso».

Lucio Dalla non avrebbe vissuto bene in una pandemia come questa che stiamo vivendo.

«Questo periodo lo avrebbe vissuto con il terrore – ha ammesso Bruno Cabassi – Lui aveva queste paure e si sarebbe chiuso in un mutismo totale e non avrebbe fatto nulla».

Il cofanetto è disponibile nei tre formati doppio cd + libretto, vinile 180gr + libretto e doppio vinile in pasta colorata + libretto solo su Amazon.

«Fra due anni saranno gli 80 anni di Lucio – ha riflettuto il giornalista Marino Bartoletti – Questo lavoro è stato strabiliante e stupefacente con materiale purissimo, il pre-Lucio dove comunque c’era già il Lucio che abbiamo tutti conosciuto».

Lucio Dalla era molto legato alla Puglia; oltre ad avere casa alle Tremiti ha lavorato per Graziano Galatone e Pierdavide Carone.

Graziano Galatone ha realizzato nel 2006 l’arrangiamento di “Disperato erotico stomp” di Lucio Dalla per la manifestazione Notte della Taranta a Melpignano, ha scritto per lui il brano “Fiuto” per l’album “Angoli nel cielo” cantato dallo stesso Dalla e dal premio Oscar Tony Servillo ed è anche stato anche interprete di Cavaradossi in “Tosca Amore Disperato” di cui Lucio Dalla era autore.

A Pierdavide Carone ha prodotto l’album “Nanì e altri racconti” e gli ha diretto l’orchestra al festival di Sanremo 9 anni fa per il brano “Nanì”.

«D’estate gravitavamo spesso in Puglia, dove uscivano fuori serate dal vivo di continuo, che noi utilizzavamo come jam per lavorare a possibili nuovi pezzi», ha confermato Bruno Cabassi.

Fra un anno Pressing Line e Sony Music vogliono rendere omaggio e celebrare uno dei più grandi artisti della storia della musica italiana.

«Per i 10 anni dalla morte stiamo già lavorando a un ricordo che giustifichi un approfondimento con chicche ed è possibile che ci siano anche inediti – ha concluso Paolo Maiorino – Ci sono cinque o sei tracce inedite, fra cui “La ragazza e l’eremita” finora incisa solo da Angelo Branduardi e anche dei ‘live’ di buonissima qualità che vanno assolutamente recuperati».

Franco Gigante

 

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