Advertisement

Sicurezza informatica: il 13% della popolazione mondiale nel 2020 ha subìto il furto dei propri dati sanitari

Roma, 12 marzo 2021 – La pandemia ha indebolito il settore sanitario, provocando un incremento dei furti di cartelle sanitarie e dei danni contro le strutture ospedaliere.

Secondo quanto riferito da Helpransomware, azienda specializzata in rimozione di ransomware e recupero dati crittografati, durante l’anno appena trascorso, il 20% degli attacchi ransomware ha riguardato le aziende sanitarie. 1 cittadino su 7 ha subìto un attacco.

Advertisement

Da novembre c’è stato un aumento del 45% dei cyber attacks contro gli ospedali, pari al doppio di quelli avvenuti in tutti gli altri settori (22%). Le aree con le percentuali di incremento più elevate sono state:

  • Europa centrale (145%).
  • Asia Orientale (137%).
  • America Latina (112%).

Gli hacker più motivati prendono il controllo anche degli apparati ospedalieri, determinando delle conseguenze pesanti per la salute dei cittadini:

  • Danneggiamento di macchinari e dispositivi informatici.
  • Impiego di protocolli diagnostici errati.
  • Consegna di un esame non attendibile al paziente.

Non a caso, c’è stato un aumento del 3,6% di incidenti mortali per eventi cardiaci, negli ospedali che hanno subito, recentemente, un attacco informatico.

Gli hacker, durante la pandemia, hanno attaccato questi ospedali sfruttando due metodologie:

  1. E-mail di pishing con allegati creati per trarre in inganno l’utente.
  2. Campagne di password spraying per accedere ai sistemi e portare a termine operazioni di spionaggio.

Inoltre, il furto di informazioni sensibili a discapito delle aziende sanitarie, incentiva nuovi tentativi di frodi online: truffare i pazienti o i parenti potrebbe essere più facile avendo a disposizione le informazioni sanitarie delle persone.

Ecco perchè i dati sanitari possono valere anche più delle informazioni relative alle carte di credito.

Come precisato dagli esperti di Helpransomware:

“Il prezzo attuale di una singola cartella contenente i dati identificativi degli individui, con nomi, codici della previdenza sociale, date di nascita e numeri di conto corrente, varia da 14 a oltre 25 euro cadauno”.

Inoltre, i pirati informatici prendono di mira le aziende sanitarie perchè, in questa fase, pagano più facilmente di altre organizzazioni il riscatto: dovendo gestire una situazione emergenziale, gli ospedali, spesso, preferiscono sborsare migliaia di euro pur di recuperare i dati sensibili.

Nonostante le problematiche legate alla gestione della pandemia, è preferibile non cedere alle proposte dei criminali informatici: in questi casi le soluzioni specifiche create ad esempio da Helpransomware aiutano ad eliminare, in brevissimo tempo, il ransomware ed i file criptati.

Helpransomware è un’azienda con presenza internazionale leader nella rimozione di ransomware e nel recupero garantito di dati crittografati da cryptolocker.

Grazie ad un  team di esperti in cybersecurity, Helpransomware interviene in qualsiasi parte del mondo 24/7/365 per aiutare gli utenti a proteggersi dai pirati informatici.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedente18 anni fa moriva Roberto Murolo
Articolo successivoPovero Zingaretti Nicola sfortunato

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui