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Massafra. Annullamento di tutti gli avvisi di pagamento non disdetti da parte dell’Asl di Taranto. Da tempo hanno intrapreso una battaglia in difesa di quanti, tra cittadini e pazienti, si sono visti recapitare degli avvisi di pagamento da parte dell’Asl di Taranto, in ordine a “presunte” prenotazioni di prestazioni sanitarie non disdette, le associazioni Angelo Riccardi, Presidente di “Anffas Puglia”, Anna Maria Caponio Presidente dell’Associazione “Le Amazzoni”, Giovanni Santoro Presidente dell’Associazione “Ato Puglia”, Caterina Fraccascia Presidente dell’Associazione “Cuori Solidali”, Pasquale Rizzi Presidente dell’Associazione “Echèo O.d.V.”, Formisano Michele Presidente dell’Associazione “Nps Puglia Onlus”, Gaia Silvestri, Presidente dell’Associazione “Il Ponte Onlus Aps”, Cosimo Pascadopoli Presidente dell’Associazione “Soverato 2000”, Giovanna Failli Presidente dell’Associazione “T Genus Magna Grecia”, Antonella Miccoli Presidente dell’Associazione “Vi.Ta”.

Da subito, hanno ritenuto condivisibili le ansie e le preoccupazioni di tutti i cittadini, spesso soggetti fragili, già disorientati a causa della pandemia, che versano in una condizione particolarmente difficile dal punto di vista socio economico.

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Durante il percorso, la convinzione di aver sposato una giusta causa si è rivelata fondata, forte dei numerosi pareri legali ricevuti, e non da ultima, della preziosa consulenza tecnico-legale dell’Avv. Gaia Silvestri, che ricevuta in udienza dalla Direzione Asl, è riuscita solo ad ottenere la promessa di annullamento di richieste non esigibili avanzate nei confronti di numerosi assistiti.

Fino a oggi,però, non hanno ricevuto alcun segnale concreto di apertura circa la necessità di procedere alla sospensione o all’annullamento di tutti gli avvisi afferenti alle mancate disdette, comprese nell’arco temporale fra il 2011 e il 2017 (anno in cui è entrato in vigore il Regolamento Aziendale Asl che detta tempi e modalità di riscossione delle sanzioni amministrative).

La Dirigenza Asl continua ad asserire che è possibile procedere all’annullamento degli avvisi, solo nei casi in cui sia possibile dimostrare la disdetta, l’avvenuta erogazione della prestazione, o ancora l’indisponibilità del paziente per motivi di salute, certificata da un medico/specialista Asl.

In qualità di associazioni del territorio, spesso si sono confrontati con i cittadini, che pur dubbiosi in merito alla legittimità di tali richieste, hanno preferito pagare con lo stato d’animo di chi subisce un’ingiustizia, piuttosto che ricorrere ad un legale per opporre resistenza.

La politica, altra grande assente, non ha risposto ai loro ripetuti appelli, salvo sporadici casi in cui ci sono stati timidi segnali di partecipazione alla causa, naufragati in un successivo incomprensibile silenzio. Hanno cercato di coinvolgere le Istituzioni, scrivendo al Presidente della Regione, all’Assessore regionale alla Sanità e a tutti i Consiglieri Regionali. E ultimamente, si sono rivolti anche ai Sindaci e alle Assisi dei singoli comuni di Taranto e provincia, confidando in una netta presa di posizione, poiché ritengono che i cittadini non debbano essere lasciati soli, in un momento così drammatico per la coesistenza civile ed economica.

“Siamo al corrente che a livello provinciale le maggiori sigle di difesa dei consumatori (dicono i presidenti delle sopra citate Associazioni) si sono apertamente pronunciate in merito all’illegittimità di tali avvisi, richiedendo attraverso i loro rispettivi canali, l’annullamento delle note trasmesse dall’Asl.

Non sappiamo quanto breve o lunga sia questa battaglia (dicono ancora), ma siamo fermamente convinti che non si debba lasciare nulla d’intentato, compresa la possibilità, se avvalorata da fonti competenti, di un eventuale ricorso all’Autorità Contabile e Giudiziaria”..

Qui sopra i loghi delle Associazioni citate.

Nino Bellinvia

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