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Alle 10.26 della Domenica delle Palme due attentatori suicidi hanno attaccato la cattedrale del Sacro Cuore di Gesù di Makassar, nella provincia indonesiana del Sud Sulawesi. Il bilancio è di almeno venti feriti, oltre al decesso dei due kamikaze. Secondo il generale Listyo Sigit Prabowo, capo della polizia nazionale, i due presunti attentatori appartenevano al network Jamaah Ansharut Daulah (JAD), affiliato all’ISIS e a un gruppo terroristico protagonista di attentati suicidi nell’isola filippina di Jolo nel 2018. Il JAD è accusato di diversi attacchi in Indonesia, compresi attentati ai danni di chiese. L’arcidiocesi di Makassar, tramite il suo vicario giudiziale Don Fransiskus Nipa, ha diffuso un video messaggio nel quale ha invitato «sacerdoti e fedeli» a «restare calmi e vigili», affidando il caso alle forze di polizia «conformemente alla normativa vigente». L’arcidiocesi ha infine invitato i fedeli a reagire tramite la preghiera.
Aiuto alla Chiesa che Soffre ha ricevuto una dichiarazione della Commissione per gli Affari Ecumenici e Interreligiosi della Conferenza Episcopale dell’Indonesia a firma di mons. Yohannes Harun Yuwono, vescovo di Tanjungkarang, nella provincia di Lampung. La Commissione, dopo aver espresso preoccupazione per l’attentato e vicinanza ai feriti, ha affermato che «l’attacco suicida non è causa di preoccupazione per i soli cattolici bensì motivo preoccupazione per l’intera nazione e per lo Stato indonesiano. Condanniamo fermamente l’attentato suicida che disonora la dignità umana, distrugge i valori dell’umanità e si aggiunge alla lunga lista di eventi terroristici nella nazione che amiamo». La Commissione della Conferenza Episcopale, rivolgendosi «a tutti i cattolici e all’intera popolazione» ha quindi fatto appello alla calma invitando a evitare le provocazioni e la paura. «Piuttosto siate vigili. Nessuno di noi dovrebbe pubblicare immagini o video dell’incidente» perché questo potrebbe contribuire a diffondere il timore. «Siamo fermamente convinti che il governo, le forze armate indonesiane e la polizia nazionale siano in grado di affrontare compiutamente il caso e creare un contesto pacifico e rassicurante per la società indonesiana, in particolare per la popolazione di Makassar. Ci auguriamo – prosegue la nota della Commissione – che l’attentato non danneggi o indebolisca le relazioni fra i fedeli finora intensamente costruite, curate e sviluppate».
«Il calendario del terrore continua ad affiancarsi a quello liturgico», commenta Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia. «Ci auguriamo che le forze di polizia delle nazioni in cui sono attive queste formazioni estremiste islamiste rafforzino le misure di sicurezza per garantire ai fedeli una partecipazione serena alle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua», conclude Monteduro.

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