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Il giorno 4 aprile, che quest’anno cade di domenica ed è Pasqua, si festeggia san Francisco de Jesus Marto, il meno importante dei tre pastorelli di Fatima. Meno importante agli occhi della gente e anche agli occhi della bella Signora sull’elce, la quale non aveva trattato i bambini alla stessa maniera. A Lucia aveva dato la possibilità di vederla, di parlare con lei e di udire le sue parole, a Giacinta, la più piccola, aveva permesso di vederla e sentire le sue parole, e a Francesco aveva concesso solo di vederla. Sempre triste il povero Francesco. Non lo trattava bene la maestra, la quale non aveva creduto alle visioni mariane alla Cova da Iria, e lo prendeva in giro, non lo trattavano bene i compagni che lo deridevano e alle volte lo picchiavano, e non lo aveva trattato bene la Signora avendolo messo in una condizione d’inferiorità rispetto alla cugina e alla sorellina. E secondo voi, se un bambino è sempre triste, e prega con la fronte per terra giacché grazie alla sua Signora ha paura d’andare all’inferno, ed è, sempre grazie alla Signora sull’elce, persuaso di dover morire presto, secondo voi se quel bambino contrae una brutta malattia, ha qualche probabilità di cavarsela? Non se la cavò. Si buscò l’influenza spagnola e se ne andò. Era il 4 aprile del 1919.  La primavera portoghese spandeva già nell’aria i suoi profumi. Se non fosse morto, avrebbe smentito la Signora dell’elce, e forse oggi non esisterebbe Nostra Signora di Fatima. Così va il mondo delle apparizioni mariane.
Renato Pierri

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