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PASQUA 2021: PER ME  31.390 GIORNI IL 9 APRILE, E PER CHI MI LEGGE ? AUGURI A TUTTI !!!

E’ dato per scontato che coloro che si avvicinano, giorno dopo giorno, ai numeri alti dell’esistenza, recepiscano sempre piu’ prossimo l’arrivo al capolinea, molto diverso, ovviamente, da quello dell’azienda tramviaria.  Capita anche che uno sia felice, abbia quasi tutto sia in termini materiali che immateriali (tanto per stare in tema familiare con i tanti bilanci da noi bancari esaminati durante l’istruzione delle pratiche fido) ma, e’ inutile far finta di niente rispetto ad una realta’ che determina qualche apprensione quando, anche a livello di subconscio, il pensiero ti rimbalza in qualche parte degli emisferi cerebrali. Ed allora, non resta che tentare una deviazione di comodo, guardando altrove, cercando di far lievitare i giorni in mesi o, forse sarebbe piu’ realistico dire, le ore in giorni…  oltre a considerare che la vita e’ fatta cosi’.
Durante questo tipo di “lievitazione” e’ inevitabile un excursus anche verso il passato che, durante questa eta’, si tende a ricordare meglio del presente, ed i ricordi finiscono per costituire linfa corroborante per distrarre i pensieri e trarre gratificazione da quel che si e’ fatto, magari  pensando che si poteva fare  anche meglio, se non fosse strato perche’ l’esperienza di vita viene dopo.
Va detto, senza tema di errore, che la vita e’ bella e che, chi non lo ha capito, lo deve talvolta a sfortuna esistenziale, a volte perche’ ne sei impedito da eventi terzi.  A volte anche, da eventi pandemici come quelli che stiamo vivendo, realta’ che purtroppo ha generalizzato gli effetti.
Io penso, se vuoi anche sforzandomi, che si debba vivere con la stessa intensita’ e gli stessi obiettivi verso il futuro, esattamente come si e’ fatto in passato, realta’ questa che, come mi disse  nel 2003 (?) la Nobel in medicina, Rita  Levi Montalcini, mi pare vicina ai cento anni, qui a Belluno, in Sala di Cultura De Luca,  che il rinnovo biochimico delle nostre cellule trae giovamento allenando il cervello in detta direzione.
Perche’ questa mia riflessione ?
Semplicemente perche’ spinto dalla curiosita’ di sapere se i tanti colleghi e non, che si trovano nelle mie stesse condizioni, vivono questi  stessi miei pensieri.  Temo poi, sicuramente molto  di piu’ rispetto al capolinea, lo stesso terrore che provava Indro Montanelli, e cioe’ l’agonia, in quanto, la sofferenza in condizione spesso  di lucidita’, costituisce una tortura che, con il cervello vigile non ti consente nessuna reazione, salvo quella molto labile delle palpebre…  come ho constatato purtroppo in diverse tristi occasioni.
Ma bando agli aspetti negativi per dire che tutti noi bancari dobbiamo essere contenti e fieri per quel che abbiamo fatto, ma anche per i risvolti molto positivi che la professione ci ha permesso di raggiungere sia in termini di conoscenza che di sostanza. Sono certo infatti che, in un certo qual modo, la nostra categoria possa ritenersi  “privilegiata” rispetto a tante altre, non sottacendo che detto privilegio e’ anche conseguenza di un lavoro per il quale abbiamo speso le nostre migliori ed autentiche energie in funzione nostro e della collettivita’.
Realta’ questa che sembra allontanarsi sempre rispetto al nostro serio, caparbio ed intenso lavoro, di cui, purtroppo, pare infatti che oggi non ci sia piu’ traccia, indipendentemente anche dal fattore Covid.
Una buona Pasqua a tutti, di risurrezione e di vita !!!

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Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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