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Fabio Sortino

La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale l‘ergastolo quando  non assegna sconti di pena a meno che il mafioso si penta.

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In precedenza anche la Corte europea di giustizia si era espressa contro il 41 bis considerandolo trattamento  inumano e degradante.

Ci sembra quanto mai iniquo che un mafioso che in vita sua ha ucciso decine di uomini sia rimesso in libertà e gli siano concessi ampi sconti di pena e privilegi perché sarebbe passato dalla parte dello Stato. Questo è quanto affermato dall’attuale parroco dei Decollati, padre Giacomo Ribaudo nel 94 e finalmente è stato ascoltato. Poi è tutta da verificare l’attendibilità di questi pentiti. E poi ancora nel caso in cui fossero attendibili, come,lo fu Tommaso Buscetta che scoperchio’ la cupola nel maxi processo organizzato da Falcone e Borsellino ha provocato l’ennesimo bagno di sangue della Paiermo degli anni 70. Ma i pentiti sono mafiosi come gli altri e non è detto che siano sempre attendibili E ancora è giusto affidare la vita di una persona innocente fino a prova Con  traria alle dicerie di un mafioso? Fino a quanto si può verificare l’attendibilità di un pentito dal momento che ormai visti i casi di presunti imprenditori che dichiaravano la bandiera dell’antimafia e poi si rivelarono interni al sistema mafioso. Ci pare poi quanto mai equa la sentenza della corte europea di giustizia perché per quanto un uomo possa avere commesso efferati crimini non può essere sottoposto al carcere di sicurezza a vita. Abbiamo ancora il caso di Balduccio di Maggio, che mentre testimonia al processo Andreotti per il famoso presunto bacio con Toto’ Riina sfuggi’ alla sorveglianza e uccise un uomo.

Il caso in questione adesso è quello di Marcello Viola detenuto al 41 bis

Carcere duro per i mafiosi per il quale la Corte Europea di giustizia si è appellata all’articolo 3 della Convenzione internazionale dei Diritti umani per cui non si può essere sottoposti  a torture né a trattamenti inumani e degradanti. La Corte Costituzionale, invece, si appella all’articolo 416 bis quando all’articolo 4 vieta la pena ostativa, secondo cui il pregiudicato può fruire di contatti con l’esterno solo se diventa collaboratore di giustizia il primo pentito storico della mafia fu Leonardo Vitale che non era pregiudicato e che era in preda a deliri di persecuzione. Nonostante ciò si può considerare un vero pentito e rivelò gli organigrammi della mafia ma non fu creduto e fu rinchiuso nel manicomio criminale di Barcellona pozzo di Gotto e una volta liberato trucidato dalla mafia. A dire il vero negli anni 40 ci furono altri pentiti ma le loro rivelazioni vennero archiviate. Ma adesso il punto è sì lottare contro la mafia ma allo stesso tempo tutelare l’imputato qualunque cosa abbia fatto. Se no si applica la legge del taglione  che era tipica dei nostri avi.

 

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