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Il fenomeno della digitalizzazione cinese ha portato a nuovi metodi di promozione del turismo. Il digitale non rimpiazza le esperienze ma offre due vantaggi alle località turistiche: visibilità e amplificazione dei messaggi soprattutto grazie all’ingaggio di influencer di viaggio

I progetti di valorizzazione del patrimonio culturale locale, messi in atto da Gran Bretagna, Francia e Nuova Zelanda per il pubblico cinese, sono i punti di riferimento dai quali partire per una ripresa efficace del settore anche nel nostro Paese

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Milano, xx aprile 2021 – Per il comparto turistico italiano, comprendere fin d’ora l’evoluzione del settore del turismo in Cina, può offrire un enorme vantaggio in vista dei flussi turistici cinesi che riprenderanno prima in Asia e poi in Europa. Il bisogno dei giovani viaggiatori cinesi – indipendenti, alla ricerca di esperienze uniche e improntati alla personalizzazione estrema – comincia ad essere soddisfatto dalle agenzie di viaggio online, caratterizzate da una forte digitalizzazione ma in grado di valorizzare le esperienze fisiche.

Il turismo in Cina presenta un forte legame con i social network, i quali hanno portato al passaggio da un consumo di viaggi online, fatto solo di prenotazioni, ad un consumo di contenuti online, per ispirarsi e informarsi. La transizione viene resa possibile attraverso il lavoro social dei Key Opinion Leader (KOL) e degli utenti stessi.

“Il consumatore cinese è sofisticato e attento: prende decisioni grazie ai contenuti dei Travel KOLs, in grado di fornire ispirazioni e spunti per nuove destinazioni, e dai cosiddetti User-Generated Contents (UGC), consigli e recensioni prodotti da altri viaggiatori cinesi. Rispetto alle scorse generazioni, la rete è utilizzata come broadcast di contenuti in cui i social network diventano il luogo ideale per informarsi” afferma Stefano Generali, Managing Director di intarget China. “Chiunque voglia promuovere una località turistica, quindi, deve comprendere che la presenza sui social e la loro conoscenza, diventano un “must have”, con alcune accortezze: capite le proprie esigenze, è necessario scegliere il social più adatto sia per concentrare gli investimenti in promozione, sia per la produzione di contenuti in linea con le caratteristiche della piattaforma. Un altro aspetto importante è la gestione in loco della comunicazione, che necessita di personale madrelingua, per potersi rivolgere con maggior successo al pubblico cinese e abbattere la principale barriera di accesso, la lingua”.

Un ulteriore limite rispetto alla lingua cinese, è dato dalla specificità dell’ecosistema orientale che, escludendo i social media occidentali, rende necessario avere delle competenze peculiari non trascurabili per immettersi in questo mercato. Le piattaforme più utilizzate a supporto delle agenzie di viaggio e delle mete turistiche sono WeChat (che occupa il 34% in Cina del traffico internet mobile), WeiBo (imprescindibile per promuovere la brand awareness), Douyin (per la condivisione di brevi video e di tendenze) e Red Xiaohongshu (piattaforma per la cosmetica e il lusso, oggi social attento al lifestyle, con moltissimi contenuti dedicati al food e ai viaggi). Attraverso queste piattaforme si può osservare come la Cina ha risposto per risollevare internamente il comparto.

“Nel 2020 il sistema museale nazionale cinese (Chinese State Administration of Cultural Heritage) ha avviato un sistema che potesse permettere la visita del museo direttamente da casa grazie a Douyin: “Moving Museum at Home”. In Europa già da tempo si è fatto tesoro di questo esempio: pensiamo alla campagna #mystorywithLondon promossa in Gran Bretagna che, grazie al ballerino e influencer cinese Long, ha invitato il pubblico a raccontare la propria storia nella città tramite la condivisione di video e foto. Long ha pubblicato sulla piattaforma Red le proprie foto con i monumenti di Londra sullo sfondo, riuscendo nell’impresa di fondere mosse di kung fu con elementi inglesi” spiega Stefano Generali, Managing Director di intarget China. “Anche in Francia, a novembre dello scorso anno, la Paris Opera House ha ufficialmente aperto le porte a Tmall Global, marketplace del gruppo Alibaba, che ha ospitato la prima diretta cinese, invitando così i turisti cinesi a visitare il museo. Se guardiamo invece a casi oltreoceano, la Nuova Zelanda ha realizzato una campagna su WeChat che prevede un esame finale della conoscenza delle mete locali, premiando al termine del test i propri utenti con la medaglia “New Zealand Tourism Expert Medal”. Sono solo alcuni esempi di esperienze di successo che possono ispirare le località italiane per i prossimi passi da muovere per una ripresa efficace del settore, che sia in grado di produrre un coinvolgimento ed un entusiasmo che sono solitamente tipici delle esperienze reali, offline”.

Affiancare alle esperienze fisiche il digitale si dimostra strategico sia per gli operatori che per i consumatori. Gli operatori, grazie ai social, sono in grado di dare visibilità alle destinazioni, di amplificare i messaggi degli influencer e di influenzare il processo decisionale del cliente. I consumatori, di contro, possono scegliere la destinazione su misura, più adatta alle proprie disponibilità economiche e agli interessi individuali.

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Giovedì 15 aprile, in vista del 2022, l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo  –  ha organizzato il ciclo di webinar Turismè, che ha visto la partecipazione di Stefano Generali, Managing Director di intarget China, che ha fornito un’analisi approfondita del mercato cinese.

Il focus dell’intervento di Stefano Generali è stato “L’ecosistema digitale cinese: il ruolo dei social network, strumenti ed esperienze”, per comprendere i nuovi trend del turismo cinese per intercettare la domanda verso le molteplici attrazioni dell’Italia.

intarget è il partner per la consulenza strategica nel marketing digitale. Nata a Pisa nel 2001, conta oggi tre ulteriori sedi a Milano, Lugano e Shanghai. Da quasi vent’anni accompagna le imprese nella loro evoluzione e nella continua trasformazione della comunicazione online, costruendo strategie di marca efficaci e misurabili. Grazie ad un team internazionale composto da più di 140 professionisti, intarget supporta brand nazionali e internazionali in un percorso verso la piena maturità digitale, sfruttando al massimo le potenzialità offerte dal marketing digitale e progettando soluzioni tecnologiche innovative per raggiungere gli obiettivi prefissati e incrementare le performance. L’ecosistema si compone di quattro Business Unit integrate: in:target per la consulenza strategica verso i brand su attività cross-media e cross-country atte a coprire l’intero consumer journey.in:tech per la consulenza su temi di implementazione di infrastrutture  tecnologiche e piattaforme avanzate applicate al marketing. in:studios per l’ideazione e la creazione di contenuti video, photography, motion graphics, 3d & postproduction.in:ux per la progettazione della User Experience e del design come driver di performance adeguando le interfacce delle properties digitali ai bisogni delle audience.

Per maggiori informazioni: www.intarget.net

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