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Sommario: 25 APRILE – IL FANTASMA DELLE 22 – SOLDI, SOLDI, SOLDI – GRILLO, FIGLIO DI – PERSECUZIONE RELIGIOSA –  UN APPELLO

 

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25 APRILE

Forse perché sono passati 76 anni oppure per il Covid, ma la data del 25 Aprile mi sembra stia passando quest’anno abbastanza sottotono.

Non mancheranno i soliti proclami roboanti, ma credo che la cosa più seria ed importante sia ricordare soprattutto ai giovani che la libertà e la democrazia non sono cose scontate e che per essa morirono e soffrirono migliaia di persone.

Evitiamo anche la demagogia, perché a volte fa fare brutti scherzi come a “La Stampa” di ieri 22 aprile che, in uno “speciale”, ha pubblicato la foto del “gappista partigiano ed eroe del popolo torinese Dante Di Nanni, ucciso dai fascisti”.

In realtà la foto era invece proprio di un fascista, Giuseppe Solaro, l’ultimo segretario provinciale torinese della Repubblica Sociale Italiana (quella fascista), un attimo prima di essere impiccato a 31 anni dai partigiani in Corso Vinzaglio a Torino, il 29 aprile del 1945.

Solo per sottolineare come l’infortunio giornalistico de “La Stampa” ha involontariamente confermato una tragica realtà: fu davvero – dal 1943 al 1945 – una guerra civile tra italiani dove (prima, ma anche a lungo dopo il 25 aprile), furono commesse atrocità inaudite.

Tutto questo – anche se spesso non si vuole ammetterlo – purtroppo avvenne da entrambe le parti.

 

IL FANTASMA DELLE VENTIDUE

Una volta i fantasmi si aggiravano a mezzanotte, ora lo spettro del Covid scatta   puntuale ogni sera alle 22.

Sugli orari del coprifuoco si rischia la spaccatura di governo, ma forse non si tiene conto che una cosa  è comunque applicarlo in inverno, un’ altra in estate.

Tra poco a quell’ora sarà ancora pieno giorno e pensare al coprifuoco fa sorridere, soprattutto perché – se questa decisione è mantenuta per evitare la “MOVIDA” – sarebbero allora utili iniziative più specifiche e mirate per impedirla (compresa la responsabilità dei singoli esercenti e multe personali ai trasgressori) ma senza generalizzare e danneggiare così centinaia di migliaia di imprese che invece seguono le regole. Non è logico tenere chiusi i ristoranti dove si mantengano le distanze, vanno piuttosto puniti quelli che non le rispettano e questo dovrebbe valere per locali pubblici, spettacoli e palestre.

Certamente servono le cautele, ma parametrate ai rischi effettivi: un concetto semplice, ma che pare interessare poco i “talebani” che dal loro pulpito mediatico  a differenza delle imprese non rischiano e non perdono mai niente.

Intanto siamo quasi arrivati a fine aprile, ma siamo ben sotto la quota dei 500.000 vaccinati al giorno come invece era stato detto e promesso, con solo l’8% degli italiani che risulta completamente vaccinato. Tra il dire e il fare…

 

CALCIO E SOLDI, SOLDI, SOLDI

Neanche due giorni e la “Superlega” del calcio è abortita, speriamo per sempre, ma resta il principio: anche nello sport chi è ricco vince, il resto sembra non interessare più a nessuno.

Chi scrive si è sempre occupato di calcio, prima come arbitro poi come dirigente della sua squadra del cuore (il Verbania) dove la realtà quotidiana – come per tutte le

squadre minori – anche in tempi normali è così diversa dai grandi club di serie A.

Con lo stipendio di Ronaldo si coprirebbero le spese di metà squadre minori di una intera regione italiana, in una realtà sportiva dilettantistica che il Covid ha ulteriormente messo in crisi.

Spalti semivuoti anche prima della pandemia, giocatori “vecchi” a vent’anni perché i

grandi vivai sfruttano l’infinito mercato di ragazzini disperati prelevati dal terzo e quarto mondo, sfruttati, illusi e rapiti dai loro paesi, schiavizzati.

Federazioni con costi e burocrazia allucinante, lotte per le nomine “federali”: tutto è diventato un mondo alieno, mentre il calcio in mille città e cittadine d’Italia  si spegne, soprattutto per la concorrenza delle TV che trasmettono calcio sponsorizzato ad ogni orario possibile.

Chi voleva la “Superlega” la sosteneva solo per fare soldi dopo aver dilapidato somme assurde in una concorrenza drogata tra giganti, ma con gli altri a restare comunque tutti a bocca asciutta, dimenticati e perennemente nei guai.

Dov’è la logica? Solo nei soldi, come sempre.

Chi ha saputo un’ora prima degli altri la news della “Superlega” e ha comprato azioni della Juventus ha guadagnato il 17% in pochi minuti: “mordi e fuggi”, come nelle speculazioni più classiche

Siamo nel mondo della tecnologia, ma il calcio era forse più bello con gli errori arbitrali (almeno c’era sempre qualcuno a cui dare la colpa di una sconfitta), ma soprattutto quando anche in serie A una “provinciale” riusciva (riesce) a battere una “grande” contro ogni pronostico, perché si parte sempre dallo 0 a 0 e teoricamente il risultato finale non è mai scritto.

Se invece contano solo le possibilità economiche vincerà sempre chi più soldi da spendere ma se tutto è solo business allora addio speranze, illusioni, patemi d’animo guardando l’orologio che quando vinci sembra bloccato e se invece perdi corre all’impazzata verso il ‘90°. Togliere il cuore, il tifo, la passione per avere in cambio uno spettacolo tecnicamente perfetto ma senz’anima è uccidere il calcio, perché se togli l’illusione e spegni il sogno alla fine tutto diventa solo una formula economica dove vince sempre il più ricco che è automaticamente sempre il più forte, ma allora non interessa più a nessuno.

 

GRILLO, FIGLIO DI

Inquietante Beppe Grillo e il suo video in cui urla e si agita come un ossesso contro i magistrati in difesa del figlio indagato di stupro. Comprensibile – come genitore –  la volontà di difenderlo, ma chissà se per un attimo ha pensato a come si sono sentite non solo le vittime, ma tante altre persone messe alla gogna prima di qualsiasi processo proprio dai grillini e dalla loro demagogia, salvo poi risultare innocenti.

Oppure  tutti quelli – non chiamandosi Grillo –  ai quali non si è mai data pubblicamente voce per difendersi o la cui assoluzione – magari dopo mesi o anni di attacchi e gogna mediatica – è poi finita solo in ultima pagina, inosservata.

 

PERSECUZIONE RELIGIOSA

Niente da fare, anche quest’anno le notizie sulle persecuzioni religiose non “bucano” ai TG e non trovano spazio sui principali giornali. C’è stata una vera e propria omertà  – salvo “Avvenire” – nel (NON) diffondere i dati del XV rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo, pubblicato dalla fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS).

Forse perché sono dati che imbarazzano la comunicazione “laica” dei media pronti a pontificare ogni potenziale episodio di razzismo o di omofobia, ma che dimenticano come in 62 nazioni del mondo (31,6%) si registrano gravi violazioni della libertà religiosa.

«In 26 di queste nazioni si soffre la persecuzione», ha dichiarato Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia. «Nove paesi per la prima volta si sono aggiunti alla lista: sette in Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Mali e Mozambico) e due in Asia (Malesia e Sri Lanka).

La causa principale è la progressiva radicalizzazione del continente africano, specie nelle aree sub-sahariana e orientale, dove la presenza di gruppi jihadisti islamici è notevolmente aumentata».

Violazioni della libertà religiosa si sono verificate nel 42% delle nazioni africane.

Il Rapporto evidenzia anche una nuova frontiera: l’abuso della tecnologia digitale, delle cyber networks, della sorveglianza di massa basata sulle tecnologie del riconoscimento facciale per assicurare un maggiore controllo con finalità discriminatorie. Questo fenomeno è evidente soprattutto in Cina, dove il Partito Comunista sta reprimendo i gruppi religiosi (tutti) con l’ausilio di decine di milioni (!) di telecamere di sorveglianza.

Come in passato la religione che maggiormente è soggetta a persecuzioni è di gran lunga il cristianesimo, ma evidentemente ciò va nascosto perché imbarazza e comunque sembra interessare a pochi o a nessuno, certamente non ai media che preferiscono parlare  di altre –e comunque gravi – persecuzioni e discriminazioni.

Attentati, rapimenti ed omicidi a danni di cristiani sono purtroppo all’ordine del giorno in troppi paesi del mondo, ma chi se la sente di definire i fanatici musulmani come assassini o criminali?

Meglio per i media tenere il profilo basso e guardare da qualche altra parte.

Eppure nel 2020 (il rapporto in realtà copre un periodo che va dall’1 ottobre 2019 al 30 settembre 2020) sono stati uccisi 4.761 cristiani (13 al giorno) contro i 2.983 del 2019, un dato superiore anche ai 4.305 del 2018. L’anno scorso sono stati attaccate e distrutte 4.488 chiese ed edifici connessi, almeno 4.277 cristiani sono stati arrestati senza processo e incarcerati per motivi religiosi, 1.710 i rapiti. Sono i martiri – sconosciuti e nascosti – dei nostri tempi.

 

UN APPELLO (E UN GRAZIE…)

Voglio ringraziare chi ha raccolto il mio appello di due settimane fa per aiutarci a terminare un poliambulatorio in Mozambico.

Ricordo che – esattamente 40 anni fa – fondai il “VERBANIA CENTER” che in tante parti dell’Africa e dell’America del Sud ha cercato di dare una mano concreta a molte comunità locali (sul mio sito www.marcozacchera.it trovate copia di tutte le relazioni annuali con ogni dettaglio economico ed organizzativo).

In particolare da alcuni anni stiamo ricostruendo a MACHAVA, in Mozambico,  nella periferia di Maputo, un poliambulatorio/ospedale di prima urgenza e, anno dopo anno, con l’aiuto di tanti amici abbiamo già ristrutturato i reparti di oculistica, pediatria, malattie respiratorie ecc. Da alcuni mesi abbiamo messo mano alla sistemazione del PRONTO SOCCORSO che è in condizioni disastrose. Di persona ho potuto vedere le centinaia di persone che arrivano tutti i giorni e vengono accolte in locali fatiscenti tra l’affollamento, sporcizia e in una mancanza totale di strutture minimamente adeguate. La ricostruzione del reparto (il personale è fornito dallo stato, le attrezzature – usate – le stiamo recuperando un po’ dappertutto) prevede una spesa di quasi 30.000 euro, dei quali circa 6.000 già recuperati prima dell’appello e che hanno permesso di avviare i lavori.

In questi giorni siamo saliti ben oltre quota 10.000.

Ricordo che il controllo sull’opera è diretto, non ci sono spese né di organizzazione né generali: come sempre si bada al sodo con bilanci e risultati trasparenti e ovviamente – passata la pandemia – chi vuole potrà venire con me a controllare di persona.

Concretamente: qualcun altro può/vuol darmi una mano? Privatamente posso fornire ogni dettaglio, foto, chiarimento, planimetria, opzione fiscale (le offerte possono essere detraibili):  basta contattarmi. (marco.zacchera@libero.it)

Per chi volesse farlo:

 

BANCA INTESA – Ag. VERBANIA PALLANZA, conto a me intestato

IBAN:  IT94L03 06922 40110 00000 02801

Causale: PRO VERBANIA CENTER

 

GRAZIE, ANCHE SOLO PER L’ATTENZIONE

 

 

A tutti un saluto e buona settimana                               MARCO ZACCHERA

 

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