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In questi giorni l’USB di San Giovanni in Fiore, insieme a studenti, disoccupati, lavoratori e pensionati, ha portato avanti una campagna per il diritto alla salute nonostante la zona rossa ci abbia impedito di mobilitarci fisicamente. Infatti, decine e decine di cittadini hanno “bombardato” i social postando in maniera coordinata la propria foto con un cartellone in mano che rivendicava la riapertura del nostro ospedale e invitava a scendere in piazza l’8 maggio alla cittadella regionale. Oggi l’USB di San Giovanni in Fiore, in quanto facente parte di un percorso di mobilitazioni che investe tutta la Calabria e che culminerà in una grande manifestazione, ha fatto un blitz all’ingresso dell’ospedale civile di San Giovanni in Fiore per chiamare la popolazione e i lavoratori ad assediare la cittadella regionale l’8 maggio. Vogliamo un ospedale che funzioni a 360 gradi! L’ospedale di San Giovanni in Fiore rappresenta un polo sanitario cruciale e un punto di riferimento per i paesi limitrofi, che in periodo di Covid dovrebbe essere ancora di più potenziato per non gravare sugli ospedali delle città come quello di Cosenza già al collasso. Di seguito la piattaforma della manifestazione unitaria che coinvolgerà lavoratori e disoccupati organizzati insieme ai comitati popolari per il diritto alla salute.

Il malcontento popolare cresce, giustamente, con l’Asp di Cosenza occupata che si aggiunge alla lunga occupazione dell’ospedale di Cariati. Dobbiamo cominciare a fare sul serio. Ogni giorno la gestione della pandemia e dell’emergenza sociale in Calabria e nelle regioni meridionali peggiora: un piano di rientro sanitario che ci sta uccidendo, servizi delegati a speculatori privati, commissari e facenti funzione lasciati al loro posto per fare finta di governare.

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Lavoratori precari, comitati per la sanità pubblica, studenti e disoccupati, TUTTI INSIEME per dire BASTA a delle Regioni ed uno Stato gestiti come degli sfruttatori privati!!

 

Tutti insieme per:

 

  1. Un reddito garantito per chi ha perso il lavoro e per gli autonomi costretti a chiudere

 

  1. Le risorse per un vero piano vaccinale e per la medicina territoriale

 

  1. La revoca del piano di rientro sanitario, ripristino posti letto e servizi tagliati, internalizzazione delle cliniche private con i loro lavoratori

 

  1. La stabilizzazione dei contratti precari nel settore privato, nella PA e nel comparto sanitario con aumenti salariali

 

  1. Un grande piano di assunzioni stabili nel pubblico, pagato da chi si è arricchito sfruttando i lavoratori

 

  1. La ripubblicizzazione della raccolta rifiuti, del servizio idrico e dei trasporti. Piano di investimenti nell’economia circolare e nei trasporti locali

 

  1. Un piano di investimenti nell’istruzione pubblica, nell’edilizia scolastica e nella sicurezza degli studenti

 

Usb Calabria

 

Or.sa porto di Gioia Tauro

 

Fronte Comunista – Calabria

 

Fronte della Gioventù Comunista – Calabria

 

Collettivo Stipaturi – Lungro

 

Collettivo MalaErba – Reggio Calabria

 

Ci siamo rotte i tabù – Catanzaro

 

Rifondazione Comunista – Calabria

 

Comitato Pro-ospedale del Reventino (Soveria Mannelli)

 

Comitato per il diritto alla salute – Acri

 

Radio Ciroma – Cosenza

 

Calabria Sociale – contro il regionalismo

 

Calabria Resistente e Solidale

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