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 Roma, 24 apr – “Nazioni e nazionalismi, ragion di Stato, ipocrisia, potere. Altari su cui si immola la propria umanità, spargendo il sangue degli innocenti, sepolti nelle pieghe oscure della storia, in modo da cancellarne per sempre il ricordo e poter girare lo sguardo altrove, ancora una volta. Non farò l’elenco dei Paesi che hanno impiegato settanta o cento anni a pronunciare la parola ‘genocidio’ del popolo armeno, riconoscendolo ufficialmente. Oggi davanti a noi, impietosamente, quelle vittime ci guardano negli occhi e ci illuminano, in questa 106esima ricorrenza del genocidio e dei precedenti crimini commessi contro gli armeni. Oggi è il giorno del ricordo dell’inumana crudeltà subita da inermi uomini, donne e bambini. Oggi, domani, e nei giorni futuri, non dimenticheremo chi ha gettato la sua anima agli inferi: l’allora impero ottomano e suoi alleati. Un crimine che ha mostrato come sterminare scientificamente l’uomo. Così avvenne poi per la Shoah e gli altri crimini contro l’umanità. Siamo vicini al popolo armeno, con il nostro cuore afflitto, con la nostra anima dolente ma con la determinazione affinché tutti sappiano e mai nessuno più pratichi e concepisca tali efferati disumani crimini contro l’umanità per la pace e il rispetto di noi stessi”.
Lo dichiara il senatore Alberto Airola, in occasione della ricorrenza del 24 aprile, data in cui gli armeni ricordano il genocidio del 1915.

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