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Save the Children accoglie con entusiasmo l’annuncio dell’amministrazione Biden a sostegno della rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale sui vaccini COVID-19, sottolineando che altri paesi dovrebbero seguirne immediatamente l’esempio, come parte di uno sforzo più ampio per garantire un accesso equo ai vaccini per tutti.

“Questo è un passo importante per garantire che i vaccini COVID-19 possano raggiungere tutti, ovunque, compresi i più emarginati. I recenti picchi in India e in altri paesi hanno davvero dimostrato che nessuno è al sicuro, finché tutti non sono al sicuro” ha dichiarato Bidisha Pillai, Global Advocacy and Campaigns Director di Save the Children.

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“I bambini da oltre un anno stanno soffrendo per la perdita dei loro genitori o dei loro fratelli. Il virus li ha costretti a lasciare la scuola per mesi e ciò li espone ad un alto rischio di abusi, sfruttamento o lavoro minorile, matrimonio precoce. Ogni passo per evitare che questa situazione continui è importante e diverse organizzazioni e Paesi hanno svolto un lavoro straordinario per sostenere questa rinuncia. È di fondamentale importanza, a questo punto, l’impegno di altri governi influenti nel seguire l’esempio dell’amministrazione Biden e sostenere la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale, oltre al trasferimento di conoscenze e capacità per aumentare l’offerta vaccinale che è disperatamente necessaria”, continua Bidisha Pillai.

“Occorre un’enorme sforzo globale: governi, organizzazioni e aziende devono collaborare e utilizzare tutti gli strumenti disponibili per garantire che tutti i paesi abbiano libero accesso ai vaccini e possano ottenere una copertura universale. Questi strumenti includono deroghe alla proprietà intellettuale, licenze non esclusive, condivisione di tecnologia e know-how con i produttori nei paesi a basso e medio reddito. Al prossimo G7 alcuni dei paesi più ricchi del mondo hanno l’opportunità di dare il loro contributo ai 66 miliardi di dollari necessari per vaccinare le persone più povere del mondo. Solo allora potremo dire che siamo sulla strada della ripresa”.

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