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E’ con questa frase che potremmo sintetizzare l’esito dell’incontro tenutosi oggi tra le Organizzazioni Sindacali e la direzione del personale e le relazioni industriali della neocostituita Acciaierie d’Italia convocata telefonicamente alle ore 13:35 per avere inizio alle ore 14,00, secondo un malvezzo oramai consolidato.

L’incontro ha avuto per oggetto le modifiche organizzative che da oggi si avviano in azienda e che vedono la costituzione di  una nuova Direzione di Manutenzione di stabilimento che, sotto la responsabilità dell’ing. De Gioia, avrà il compito di pianificare e coordinare tutte le attività manutentive in fabbrica.

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L’ing. De Gioia sara affiancato dall’Ing. Lupo e insieme stabiliranno le priorità delle attività manutentive e l’utilizzo delle risorse umane.

Ciò premesso, il dottor Ferrucci ha voluto evidenziare che dei 400 milioni di euro che saranno erogati da Invitalia, 386 milioni sono già stati spesi ed in particolare, 206 milioni per le quote di CO2 (le cosiddette Emission Trading) e 180 milioni per saldare i fitti pregressi.

In altre parole i 400 MILIONI SONO GIA’ ESAURITI

Un messaggio per il governo ben chiaro e senza fronzoli che non fa ben sperare per il prosieguo trasparente da parte dell’azienda.

Da parte delle OO.SS. si è posta l’attenzione sulle innumerevoli anomalie che continuano a registrarsi nell’intera gestione del personale ed in particolare per il personale di manutenzione, posto spesso in cassa integrazione per poi essere richiamato a lavoro straordinario anche durante le giornate festive o anche il ricorso sempre più massiccio nell’appaltare lavori ordinari a ditte terze pur disponendo di “sociali” che possano svolgere identico compito.

Uno dei tanti modi per ridurre i costi del lavoro, unitamente al ricorso sfrenato alla CIGO, su cui l’azienda si è espressa affermando che allo stato attuale, con una produzione di circa 5 milioni di tonnellate non sono necessari più di 5000 persone e ciò sia a causa del mercato sia a causa della mancanza di bramme e che pertanto la CIGO è necessaria.

Pungolata aspramente da UGL, l’azienda ha asserito che la causa principale per cui non si possa far ripartire a pieno regime il Treno Lamiere e il Tubificio ERW sia dettato esclusivamente dalla incapacità di produrre tali acciai, in quanto “siamo pieni di ordini per lamiere e tubi“.

Ci risulta che ci siano trattative in corso ma da qui ad affermare che ci siano ordini acquisiti ce ne passa ma, se fosse vera l’affermazione dell’azienda è stato chiesto di sostiuire o allontanare coloro che non sono capaci di raggiungere gli obiettivi prefissati, così come fatto per i lavoratori accusati di neglicenza e quindi sospesi e/o licenziati nei giorni scorsi.

“Non è ossibile cacciarli” è stata la risposta laconica da parte di AdI.

Ritornando alla neocostituita Direzione di Manutenzione, la UGL ha chiesto l’impegno all’azienda di condividere con le organizzazioni sindacali le risultanze della pianificazione delle attività manutentive ed un prospetto che evidenzi le risorse lavorative necessarie che rientrerebbero dalla CIGO per svolgere tali attività, ricevendo almeno formalmente la disponibilità da parte di AdI.

A latere di queste comunicazioni si è entrato nel merito della ricostituzione delle relazioni industriali oramai ferme a oltre un anno, trovando anche in tal senso, uno spiraglio da parte dell’azienda.

In conclusione si è affrontata la questione dei flexible benefit, per la quale nei prossimi giorni SI ATTENDE UNA CONVOCAZIONE.

 

Segreteria Provinciale

UGL Metalmeccanici Taranto

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