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«Per la prima volta, il Comune di San Giovanni in Fiore ha avviato un percorso, istituzionale, tecnico e trasparente, per chiudere in sicurezza la discarica di Vetrano, che va bonificata a modo. A riguardo ci vogliono 24 mesi per gli interventi necessari, ma non siamo disposti ad accettare nemmeno un giorno di ritardo». Lo afferma, in una nota, Rosaria Succurro, sindaca del Comune di San Giovanni in Fiore, ente proprietario del sito di Vetrano, a seguito di un recente incontro, nel merito, con l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio.

«La discarica – prosegue la sindaca – è stata riempita per tanti anni a causa dell’emergenza ambientale, ma il Comune non aveva mai preteso il corrispettivo dalla Regione Calabria, benché previsto. Fa piacere che la mia elezione a sindaco abbia convertito all’ambientalismo esponenti politici locali che avevano dimenticato il problema». «Con l’assessore De Caprio, abbiamo concordato – racconta Succurro – sulla chiusura dell’area di Vetrano, ma a condizione che sia bonificata bene e che lì sia realizzato un parco avventura per bambini, un luogo di divertimento in mezzo alla natura.

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Ho imposto tempi certi: non oltre 24 mesi, cioè quanto occorre, secondo i tecnici della Regione, al sopralzo e alla copertura della buca con solo umido ammendante, ottenuto dal compostaggio dei rifiuti organici conferiti agli impianti dell’Ato di Cosenza». «Inoltre, ho preteso che il conferimento di tale compost – continua la sindaca – sia remunerato con adeguato ristoro e che il Comune riceva anche quanto avanza per il lungo utilizzo della discarica da parte di terzi. Dal canto suo, il Comune di San Giovanni in Fiore deve quasi 3 milioni alla Regione, per rifiuti solidi urbani degli anni scorsi. Pertanto, è necessaria una compensazione tra i due enti». «Diversamente, il Comune avrebbe grossi guai e rischi di bilancio, che – conclude la sindaca Succurro – non possiamo affatto permetterci. Se, poi, qualcuno è convinto che questa discarica si possa chiudere, come fosse un magazzino, con un giro di chiave e senza effetti ambientali e costi pubblici, abbia il coraggio di esporre una soluzione alternativa, se possibile coerente con la realtà dei fatti».

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