Advertisement

Itaca e SSC Livenza Cansiglio Cavallo hanno avviato un progetto sperimentale di “supporto a domicilio” per intervenire in maniera tempestiva prima che la patologia della persona anziana raggiunga la sua fase di acuzie e per evitare il crollo emotivo della famiglia

 

Advertisement

SACILE – Intervenire in maniera tempestiva prima che la patologia della persona anziana raggiunga la sua fase di acuzie, determinando il crollo a livello psicofisico della famiglia che se ne prende cura a domicilio. Cooperativa sociale Itaca e Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo hanno avviato il progetto “Supporto Domiciliare”, una serie di attività in forma sperimentale rivolte a persone anziane fragili con patologie psichiatriche e dementigene ed ai loro familiari. Previste anche informazione, sensibilizzazione e accompagnamento rivolti alle famiglie, formazione dedicata ai caregiver formali e informali e agli operatori del settore, in particolare Oss, attraverso il metodo Gentlecare. Finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale salute, politiche sociali e disabilità, il progetto è attivo in provincia di Pordenone nei Comuni di Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile.

 

L’emergenza sanitaria da Covid19 ha accentuato la vulnerabilità delle famiglie che si prendono cura a domicilio di persone anziane fragili, con patologie psichiatriche e/o dementigene, evidenziando la necessità da parte dei caregiver familiari di un sostegno qualificato e differenziato.

Durante la fase leggera della malattia, in cui risultano ancora efficaci interventi per il mantenimento delle risorse e il recupero cognitivo della persona, le famiglie tendono ad auto-isolarsi, nell’errata convinzione di potere affrontare autonomamente l’insorgere della malattia. È proprio in questi momenti, tuttavia, che inizia ad emergere la complessità del quadro clinico, con le sue ripercussioni sul contesto familiare.

Quando la malattia si evolve o degenera, emergono bisogni peculiari che possono trovare adeguata risposta solo attraverso l’attivazione di specifiche professionalità. I caregiver familiari hanno così bisogno di essere indirizzati e accompagnati nell’individuazione e attivazione di strategie di cura capaci di arginare il più possibile il decadimento e/o di ridurre per quanto possibile l’impatto della malattia sul contesto di vita e sul benessere della persona e della famiglia.

La richiesta al SAD è troppo spesso tardiva e proviene da una famiglia ormai sovraccarica, in parallelo la persona malata presenta un quadro clinico irrimediabilmente compromesso.

 

PROGETTO DI SUPPORTO DOMICILIARE

Nasce da qui l’idea di Cooperativa Itaca e SSC Livenza Cansiglio Cavallo di attivare il Progetto di Supporto Domiciliare. Si tratta di un servizio nuovo, in forma sperimentale e centrato su un approccio innovativo alle patologie dementigene, che nasce in continuità e coerenza con la presa in carico della persona malata e della famiglia garantita dal SAD.

Il PSD intende infatti intervenire prima che la fase di acuzie della malattia abbia il sopravvento sulle energie familiari, per preservare l’autonomia residua della persona e prevenire situazioni di bisogno, emarginazione e disagio. A tal fine il progetto prevede l’attivazione, attraverso un approccio multidisciplinare, di professionalità specialistiche come fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, musicoterapisti, medici, nutrizionisti, che possano fornire alla persona e ai caregiver indicazioni specifiche su interventi e prassi da adottare per tutelare il benessere della persona, mantenerne le autonomie, recuperarne le abilità. Il PSD può così innestarsi sulle prestazioni garantite dal SAD e dai Centri diurni, articolandole e potenziandole, ma anche rivolgersi a famiglie che non hanno ancora avuto accesso al sistema dei servizi.

Previsto anche il coinvolgimento dei medici di medicina generale e ospedalieri, delle agenzie di intermediazione tra famiglie e assistenti familiari, che potranno sensibilizzare i caregiver a rivolgersi tempestivamente a personale qualificato.

 

LA SPERIMENTAZIONE

La fase di sperimentazione del progetto già avviata, prevede di raggiungere da qui ad agosto complessivamente 20 nuclei familiari con patologie psichiatriche/dementigene, individuati tra i beneficiari del SAD e dei Centri diurni dei Comuni di Aviano, Brugnera, Budoia, Fontanafredda, Sacile. Gli anziani saranno accompagnati, insieme ai loro caregiver, in percorsi di consulenza e supporto individuali, garantiti dall’Oss individuato dal SAD e dai professionisti “aggiuntivi”. Attraverso l’intervento di una micro-equipe, composta da psicologo e Oss, verrà valutato il bisogno di supporto della persona e della sua famiglia ed elaborato un Piano di supporto individualizzato (PSI).

Il percorso ha sinora visto la realizzazione di serate informative, che si concluderanno a maggio, rivolte ai familiari delle persone che fruiscono del SAD ad Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile, nonché ai familiari dei Centri diurni di Aviano, Brugnera e Polcenigo, con figure professionali tra cui dietista, geriatra, fisioterapista, infermiera, psicologa. In parallelo sono stati attivati due gruppi di auto mutuo aiuto condotti da uno psicologo e rivolti ai caregiver familiari, che andranno avanti sino ad agosto-settembre. Attraverso il SAD sono partiti interventi a domicilio personalizzati dove, in base alla richiesta o esigenza della famiglia, si inseriscono all’occorrenza le diverse figure specialistiche.

Al momento a Fontanafredda sono 2 i casi di presa in carico con inserimento di una psicologa e una fisioterapista; 2 i casi attivati anche a Sacile, con inserimento di psicologa e fisioterapista per il primo, di psicologa e Oss per il secondo; 1 caso attivato a Brugnera con inserimento di psicologa e terapista occupazionale. Ogni Piano di supporto individualizzato vede la forte sinergia e collaborazione con l’assistente sociale di riferimento per il territorio di competenza e con il Distretto sanitario dell’AsFO.

Riguardo alla formazione prevista per gli Oss, gli stessi saranno formati sul modello Gentlecare, metodo già applicato nelle strutture residenziali gestite da Itaca, azione che verrà svolta in partenariato con il Gruppo Ottima Senior rispetto alla divulgazione ed alla sperimentazione anche nei servizi domiciliari. Gentlecare si rivolge sia all’anziano fragile sia al caregiver, con il duplice scopo di promuovere il benessere e ridurre il rischio di burn out.

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteStagione estiva, Ugl in Basilicata:”Occasione di lavoro, no allo sfruttamento”.
Articolo successivoACCORDO GRUPPO CAP E RSE: PRODUZIONE DI IDROGENO GREEN PER POTENZIARE L’ECONOMIA CIRCOLARE DEI DEPURATORI-BIORAFFINERIE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui