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Dalle mie parti, quando si vuol esprimere un giudizio su di una persona che non sa fare niente e non possiede niente, si dice che un soggetto simile non ha né arte né parte  tanto da diventare un peso sociale.

L’Italia, di persone simili non scarseggia e, se si può giustificare chi,  per determinate ragioni indipendenti dalla sua volontà (malattia, patologie varie ecc.ecc), finisce suo malgrado  per far parte delle poste negative del bilancio sociale,  in politica invece le cose si presentano in modo assai diverso.  In gran parte infatti questo detto assume una diversa connotazione rispetto a noi…comuni mortali che non pratichiamo la politica. E mi spiego.

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Pur senza fare di ogni erba un fascio, il contesto politico italiano infatti è diventato un contenitore abnorme che raccoglie (perdonate l’espressione) cani e porci, realtà che Indro Montanelli chiamava un rifugio per mariuoli, nel quale da una parte stanno coloro che, senza fare un gioco di parole,  non hanno né arte né parte, dall’altro coloro che, pur non avendo “arte” hanno invece “parte”, intesa  quest’ultima come mezzi economico-finanziari con i quali dettano legge.

Ed allora questi ultimi trovano le risorse per diventare Presidenti degli Stati Uniti d’America di cui Trump è un recente triste esempio;  dittatori della Corea del Nord di cui è meglio non parlare; Capi del Governo in Italia, come Berlusconi che di sociale non sapeva e non sa  assolutamente nulla; Presidenti della Cina che stanno presentando delle sorprese al resto del mondo; della Russia con un Putin ex Kgb; di Israele; Palestina,  ecc.ecc., personaggi tutti che non esprimono certo democrazia reale, ma una conquista e successiva  difesa delle loro posizioni, magari con l’appoggio di coloro che, pur non avendo né arte né parte, sono stati necessari per eleggerli e vanno pertanto assoldati a ricompensa dell’appoggio dato per occupare lo scranno, procurato dagli stessi, ai suddetti  “number one”  più potenti della terra.

Queste sono cose si sanno ma, appunto perché si sanno, non capisco perché non possano essere corrette, visto che il mondo è sempre  più incline alla guerra che alla… tranquillità sociale, alias pace. I recenti fatti di Palestina-Israele sono legati anche a questo ed è assolutamente inconcepibile che non si possa trovare un accordo fra due paesi che hanno gravi torti, entrambi, da vendere: l’uno, ha il dna del ladro, l’altro, lasciatemelo dire, del bandito.  Infatti, occupare i territori della Cisgiordania e della striscia di Gaza, con Gerusalemme Est come capitale designata, sebbene il suo centro amministrativo si trovi a Ramallah, non costituisce forse un furto da parte di Israele ai danni della Palestina,  avvenuto nel 1967 a seguito della famosa guerra dei sei giorni, mentre le azioni belliche, portate avanti nel modo che sappiamo da parte di Hamas and Co.,  non fanno forse parte di un quadro che, a chiamarlo senza mezzi termini, terrorista e delinquenziale, costituisce un mero eufemismo ?

A questo punto, dopo oltre mezzo secolo di guerre e morti, io mi spingo a dire che le colpe o le ragioni stanno sia da una parte che dall’altra, ma che la responsabilità più grande sta in coloro, prima nominati come leader delle grandi potenze mondiali, in particolare dell’ONU, Organizzazione  Mondiale Istituita dopo la seconda guerra  con l’obiettivo di prevenire futuri conflitti.  In particolare, la responsabilità sta in  quest’ultima che finora si è dimostrata incapace di svolgere i compiti per i quali è stata costituita, se non addirittura a peggiorare il contesto bellico mondiale per motivazioni prettamente di interesse economico, soprattutto da parte di Israele, per tema di destabilizzazioni a catena.

Non servirebbe, a mio avviso, la mano forte, ma servirebbero delle teste a livello mondiale, non certo come quelle sopraccitate, che facciano prevalere umanamente ed onestamente l’interesse mondiale rispetto a quello specifico, per citare un solo esempio,  del duo  Israele-Palestina.  Realtà quest’ultima che, in mancanza di un diverso modo di concepire il modo di governare, non avrà mai una fine, anzi ! Andrà infatti a finire che il contesto specifico finirà per incrinare ulteriormente i rapporti fra le grandi potenze che, in questo momento, fingono di essere in pace, mentre in realtà – ne sono assolutamente sicuro – se Putin potesse schiacciare Biden e viceversa, la cosa troverebbe attuazione immediata. Insomma, si tratta solo di un atteggiamento limite per non dover fronteggiare l’imponderabilità degli eventi, sia da parte russa che americana, senza parlare di Cina and co.

Ritornando al titolo, non credo che il mondo potrà continuare ancora per molto tempo in questo contesto che sprigiona scintille da tutte le parti ove non si instauri con forza un nuovo ordine mondiale che metta sul tavolo risorse capaci di calmare gli animi affamati non solo di pane e di sapere, ma anche e soprattutto per trovare un nuovo sistema di governance  intelligente, l’unico possibile oggi,  che privilegi le esigenze di tutta la popolazione di questa terra, rammentando a quei quattro leader da strapazzo che ancor oggi vorrebbero governare, che la terra non è loro ma di tutti, mentre gli ebrei  dislocati in  tutto il mondo, persone  peraltro rispettabilissime, dovrebbero collaborare ad una soluzione pacifica, atteso che certi loro cervelli e patrimoni non sono secondi a nessuno… sperando in una fisiologica mutazione comportamentale della controparte palestinese.

Cosa impossibile e forse irrealizzabile fino a quando un virus molto diverso dal Covid lo farà finalmente, almeno lo spero,  capire a tutti,  tra l’altro, proprio in un’era in cui sarebbe auspicabile un’integrazione mondiale per debellare le guerre, la fame, ed adoperare la  scienza  ?

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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