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Giornata Internazionale contro Omofobia, Bifobia e Transfobia, 17 maggio 2021

RECKITT PER L’INCLUSIONE E LA LIBERTA’ DI ESSERE

 

17 maggio2021 – Reckitt Hygiene Italia si impegna a combattere stereotipi e pregiudizi sui temi LGBTQ+.

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In occasione della Giornata Internazionale contro Omofobia, Bifobia e Transfobia ospita Carolina Morace, ex calciatrice e allenatrice della Lazio femminile, in un incontro dedicato alle sue persone ed esteso agli studenti universitari, con la volontà di ingaggiare i ragazzi ed ampliare la discussione ad un confronto anche cross-generazionale sul tema.

 

L’azienda favorisce la diffusione di una cultura inclusiva con la pubblicazione di un glossario di 12 parole dedicato ai temi LGBTQ+: Oltre le definizioni. Inclusione: no a parole ma con le parole.

 

STRONGER TOGETHER, CONTRO OGNI DISCRIMINAZIONE

Queste iniziative si inseriscono nella cornice dell’iniziativa Stronger Together, un programma globale dedicato all’inclusione, accompagnato dallo sviluppo sul portale interno dell’azienda di un’intera sezione nella quale trovare informazioni, materiali di approfondimento, fonti e riferimenti per l’autoapprendimento.

In Italia il programma è declinato in un fitto calendario di iniziative, eventi e momenti di formazione sui temi legati a D&I.

Il programma di incontri, oltre Carolina Morace, vede la partecipazione di diverse personalità del mondo dello sport e della cultura:

  • l’ex pallavolista Maurizia Cacciatori sul tema della leadership al femminile;
  • la ballerina e scrittrice Simona Atzori sul tema della disabilità e della differenza come fonte di innovazione;
  • l’atleta e detentore del record italiano di salto in lungo Andrew Howe per parlare di razzismo;
  • il giornalista e scrittore Riccardo Romani sul tema delle differenze generazionali.

 

UN IMPEGNO CONCRETO ANCHE PER LA GENITORIALITÀ CONDIVISA

Reckitt Hygiene Italia è impegnata concretamente anche nel dare risposte chiare su temi molto complessi come le opportunità per le donne in azienda.

 

In un momento storico e sociale in cui i dati ISTAT ci dicono che le donne devono ancora scegliere tra maternità e figli, Reckitt ha infatti offerto periodi più estesi di congedo parentale:

  • aumento dei congedi di maternità dalle 20 alle 26 settimane, retribuite al 100% dello stipendio;
  • aumento dei congedi di paternità da 10 a 20 giorni retribuiti al 100%, più altri 20 giorni facoltativi non retribuiti.

I risultati sono ad ora molto positivi: infatti il 100% delle donne aventi diritto ha usufruito delle 6 settimane in più e, dato molto confortante, il 75% degli uomini ha goduto delle 2 settimane in più pagate dall’azienda.

 

Un dato non scontato, segnale che l’azienda ha saputo costruire un ambiente in cui le persone si sentono sicure e protette, con uomini e donne consapevoli di dover superare le rigide ripartizioni di ruolo.

 

LA TESTIMONIANZA DI MONIA BUSCO, HR DIRECTOR DI RECKITT HYGIENE PER ITALIA, GRECIA E ISRAELE.

«Non ci può essere libertà senza inclusione e non si può avere successo senza diversità»

«Reckitt è diversa per natura, perché è una comunità presente in più 60 di paesi e composta da 43.000 persone appartenenti a oltre 120 nazionalità diverse. Valorizzare le differenze fa parte del nostro DNA e rappresenta una ricchezza che si trasforma in un vantaggio competitivo. Essere diversi però non vuol dire essere inclusivi: per riuscire a farlo serve una bussola che ci permette di orientarci e che è naturalmente rappresentata dai nostri valori. Per questo i nostri comportamenti sono guidati da un principio semplice e potente: “Do the right thing, always”, che significa proprio fare la cosa giusta sempre, per tutti.

Con le nostre attività vogliamo diffondere maggiore consapevolezza sul fatto che mettere le persone al primo posto significa accogliere la diversità dell’altro, e che un ambiente è inclusivo se sotto il profilo fisico e relazionale permette ad ognuno di noi di essere sé stesso, di esprimere le proprie potenzialità e di imprimere il proprio impatto in maniera unica e personale. Non ci può essere libertà senza inclusione e non si può avere successo senza diversità» ha concluso Monia Busco

 

L’IMPEGNO CONTINUO DI RECKITT: TUTTE LE INIZIATIVE

Apprezzare e rispettare le differenze significa in primo luogo conoscerle. Per questo Reckitt ha condotto nel 2020 un’accurata indagine interna a livello globale, coinvolgendo oltre 2000 persone, e a partire dai risultati ha costruito una roadmap di pilastri e obiettivi per il futuro, fatti di valori, linee guida ed azioni concrete, su più livelli.

 

Ogni paese ha una Local Inclusion Board, parte integrante di una più ampia struttura di governance dedicata all’Inclusion dell’azienda, con il compito di sostenere l’inclusione attraverso progetti concreti, definire obiettivi, risultati e metriche chiare su base annuale.

 

Sono inoltre nati gli ERG: Employees Recource Groups, gruppi di persone che hanno lo scopo di consigliare, supportare e promuovere i programmi di inclusione a livello locale. In Italia si stanno attivando i primi due gruppi, dedicati alla presenza femminile e alle tematiche LGBTQ+.

 

RECKITT NEL MONDO E IN ITALIA

Reckitt è una multinazionale con sede in UK che realizza prodotti per la salute, l’igiene, la casa. Una comunità di 43.000 persone di oltre 120 nazionalità diverse, unite dallo con lo scopo di rendere il mondo più pulito e sano, e avere un impatto positivo e durevole per tutte le comunità locali.

 

Reckitt Hygiene Italia è  impegnata in un percorso di responsabilità sociale per supportare e sostenere le persone attraverso tre leve strategiche: People First, mettere le persone al contro con un focus su diversità e inclusione, sviluppo del talento e benessere; Responsible Life, educazione a comportamenti virtuosi al fine di esercitare un impatto concreto sulla comunità (interna ed esterna); Sustainable Portfolio, focalizzata sull’innovazione dei prodotti nel rispetto delle persone e dell’ambiente.

 

Reckitt Hygiene Italia si distingue per la capacità di declinare questi valori e andare oltre le discriminazioni, a partire da quelle di genere: è una realtà in cui le donne sono il 60% della popolazione aziendale, occupano il 72% dei ruoli a livello quadro (in Italia il dato è al 29%) e il 66% delle posizioni manageriali (dato nazionale 15%).

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