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Maeci
Oltre 450 aziende italiane hanno partecipato all’evento virtuale di promozione integrata sulle prospettive della moda italiana negli USA dopo la crisi Covid, promosso dall’Ambasciata di Washington con Confindustria e ICE con l’obiettivo di fornire al settore moda (450 aziende registrate negli Usa) un aggiornamento sulle condizioni e le prospettive del mercato americano.
Ad introdurre i lavori è stato l’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio, sono poi intervenuti  la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello, e il Presidente di Confindustria Moda, Cirillo Marcolin. Nel corso dell’evento è stato presentato un approfondito studio sulle tendenze e i principali sviluppi negli USA dei comparti abbigliamento, calzature, pelletteria, pellicceria, occhialeria e gioielleria, sia maschile che femminile, che l’Ambasciata ha commissionato alla società specializzata americana WGSN Mindset.
“Prima della crisi Covid – ha osservato l’Ambasciatore Varricchio – l’export italiano negli USA dei settori moda e accessori valeva circa 9 miliardi di dollari. Insieme a Confindustria e ICE, abbiamo promosso un importante momento di riflessione con le associazioni e le aziende di settore per impostare le strategie della ripartenza e tornare rapidamente ai livelli pre-crisi, anche puntando a fare meglio.
Le importazioni USA dal mondo sono già riprese a un ritmo importante: +11,7% nel primo trimestre dell’anno. Diversa la fotografia in relazione all’import USA dalla UE, in calo del 9,1%, ma in questo contesto la buona performance dell’import USA dall’Italia e’ certamente un dato positivo (+3.3%). Notizie ancora piu’ positive per il comparto moda e accessori: se nel 2020 il calo del nostro export era stato rilevante (-14,9%), nel primo trimestre 2021 si e’ assistito a una brillante ripresa (+21,8%).  Con il Patto per l’Export, la Farnesina ha messo a disposizione fondi per la promozione integrata e idee progettuali per una grande azione di sostegno al Made In Italy: l’evento di oggi va in questa direzione”.
“La moda è un comparto strategico della manifattura nazionale, sia in termini di fatturato, il 9% circa del totale manifatturiero, che di occupati, circa il 13%. È stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia, e quindi è più che mai necessario fare presto per rilanciarlo con proposte concrete, come investimenti per defiscalizzazione, digitalizzazione, formazione, fiere e internazionalizzazione”, ha dichiarato la Vice Presidente di Confindustria Beltrame Giacomello.
“La sfida dei prossimi mesi sarà proprio quella di definire operazioni ambiziose, insieme all’Ambasciata d’Italia a Washington e all’Agenzia ICE e in linea con i cambiamenti in corso, che ridia ossigeno a questa grande industria italiana negli USA con progetti promozionali, missioni imprenditoriali e campagne di comunicazione forti e incisive”. Infine, nel corso di una tavola rotonda, sono stati discussi i temi trasversali della sostenibilità e della digitalizzazione, cruciali per il consolidamento della competitive delle nostre aziende. Sul primo fronte, e’ stato notato come la pandemia abbia rafforzato le tendenze di un consumo responsabile, attento sia alla tracciabilità delle produzioni sia al cosiddetto ‘push for progress’, mostrando sensibilità per l’ambiente e l’economia circolare, attraverso per esempio il riutilizzo degli scarti e di modelli antecedenti (come la ‘rimessa a modello’ nel settore pellicceria).

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