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“Propio pe’ chesto i’ vularria campà / sultanto ‘nfin’a quanno campe tu, / né nu minuto ‘e meno, / né nu minuto ‘e cchiù”.
Sono versi che un lettore sul blog de L’Espresso dedica alla consorte. Suppergiù hanno la stessa età: lui 80, lei 78. Ma se la differenza è notevole, se la moglie è di diversi anni più giovane, allora il desiderio di morire nello stesso momento non possiamo averlo, giacché significa augurare alla persona amata una vita di diversi anni meno lunga della nostra. Esempio: se io ho dieci anni più di mia moglie, il desiderio di morire quando muore lei, significa augurarle di avere una vita dieci anni meno lunga della mia. Tanto meno tale desiderio può essere espresso ai figli. E allora l’unico desiderio resta quello di morire il più tardi possibile. Scrivevo in proposito, in una lettera:  “Quando sarò diventato anche un po’ noioso, quando sarò io ad avere bisogno dell’aiuto delle figlie e della moglie, allora, cara sora morte, sarà il momento giusto, il momento per l’ultima visita. Capisci? Le care figlie e la cara moglie soffriranno di meno se verrai a prendermi quando sarò vecchissimo. Sentiranno meno la mancanza se diventerò vecchissimo e un po’ rompiscatole” (“Sora mea morte corporale”, Blog de L’Espresso, 11 novembre 2015).
Renato Pierri

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