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Fatalità il 29 maggio 2021, ad uno spettacolino di burattini organizzato da Auser Treia per la promozione della lettura,  il poeta Felice Colaci mi ha fatto dono di un libro speciale, scritto da Santommario ed edito da Giuseppe Zambon: “La civiltà infelice”.   Conosco sia l’autore del libro che l’editore come persone fortemente impegnate nella causa bioregionale e dell’ecologia sociale. Una coincidenza “strana”  ricevere  questo libro proprio durante una recita di burattini in cui si narra la storia della ricerca di un tesoro. Ed il vero tesoro è “Ascoltare il cuore e tornare alla Natura” come è detto nel sottotitolo del libro. Ho accettato il dono come un  buon presagio ed una “esortazione ad aprire gli occhi” sulla triste realtà di questa società consumista ed inquinatrice  che non tiene più conto del cuore e della Natura.  (P. D’A.)

 

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Cosa sarà che ci fa volere di tutto, anche se è di niente che abbiamo bisogno? Perché non troviamo pace? Finché inseguiremo il progresso, non la troveremo di certo. L’incontentabilità è segno di infelicità! Mentre ci seduce con promesse a cui sembra illogico dire di no, il progresso insidia i nostri bisogni più intimi e inestinguibili, quelli biologici. È un attacco sleale alla felicità. Dal punto di vista di Madre Natura, il progresso è un capriccio inspiegabile: una creatura disdegna la vita per la quale è predispota? Un pesce non può vivere fuor d’acqua. Contrastando la nostra natura ci indigniamo nella devianza, ci abrutiamo e smarriamo la sintonia col cosmo. Le altre civiltà hanno avvertito la blasfemia del progresso e si sono fermate. Solo noi continuiamo a cavalcarlo con cieca voluttà; e non paghi, dato che progresso vuol dire anzitutto armi progredite, costringiamo le altre civiltà alla nostra stessa infelicità o a scomparire…

 

Commento: “Finalmente un libro lucido, chiaro, che arriva dritto al punto, anzi ai punti. Tocca tutti i temi a me cari: descolarizzazione, nascita rispettosa, economia dell’autosufficienza, la felicità… Un libro per chi non riesce più a sentirsi felice in una società vorticosa e superficiale. Un inno alla semplicità. Grazie Santommario, come sempre le tue parole sono capaci di una de-strutturazione che offre speranza…”

 

Nota della Casa Editrice Zambon:

La nostra casa editrice rifiuta di seguire le mode del revisionismo e del negazionismo nel campo della saggistica e della ricerca storica, ed anzi le combatte. Nell’orizzonte più vasto della sua produzione letteraria respinge la filosofia dei nuovi manager dell’editoria, basata esclusivamente sulla legge del massimo profitto e sulla concezione del libro come merce effimera, alla stregua di un giornale, da consumarsi rapidamente nelle librerie-supermercati. Rifiutiamo la logica perversa dettata dalle cosiddette «ricerche di mercato», secondo la quale dovremmo adeguare le nostre scelte editoriali al grado di intossicazione ideologica ed al livello di sub-cultura, attribuiti al fantomatico «lettore medio», livello di cui sono invece esclusivamente responsabili le grandi concentrazioni mediatico-finanziarie che hanno coscientemente perseguito, nel corso degli anni, l’obiettivo della sistematica disinformazione e dell’altrettanto sistematico indottrinamento reazionario dei propri lettori. 

Giuseppe Zambon La Casa Editrice

Fonte: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2021/05/la-civilta-infelice-ascoltare-il-cuore.html

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