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Rivolgo un saluto ai presenti e a quanti seguono questo evento attraverso la rete del web. In questa giornata di Festa il saluto del Consiglio generale degli Italiani all’Estero è rivolto in particolare alle e ai nostri connazionali, alle associazioni laiche e religiose degli italiani all’estero, ai Comites, ai consiglieri del CGIE, alla rete diplomatica italiana nel mondo e alle Istituzioni Italiane, alle organizzazioni impegnate nel terzo settore quali gli istituti di patronato, a quelle impegnate nella promozione del sistema Italia.

Oggi celebriamo una ricorrenza particolarmente importante: settantacinque anni or sono il popolo italiano, lasciandosi alle spalle le tragedie della dittatura e della guerra, scelse la Repubblica.

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E’ la prima volta che grazie a questa modalità celebriamo questa ricorrenza; ci auguriamo che questa iniziativa, voluta e dedicata dal CGIE agli italiani all’estero e agli italodiscendenti, possa ripetersi negli anni a venire. Riteniamo questo il modo migliore per onorare e ringraziare tutti coloro che fuori dal nostro Paese vivono e fanno vivere con le loro azioni e il loro impegno, il portato dei valori, della cultura, dell’arte e del genio italiano, che si manifesta nell’amore per l’Italia, per la sua storia e per le sue indistinguibili bellezze. Essere cittadini italiani e sentirci ancora parte integrante di un grande Paese ci riempie di orgoglio, sono queste le manifeste espressioni di gioia che abbelliscono i nostri visi e che riscontriamo soprattutto nei sorrisi dei giovani di seconda, terza e quarta generazione, come anche dei nuovi cittadini italiani quando si incontrano e parlano dell’Italia.

Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana in questi settantacinque anni è stato straordinario. In questo cammino ci ha accompagnato la condivisione dei valori e del bene comune, che trovano ispirazione e fondamenta nella Costituzione attraverso la quale il nostro popolo li traduce e li applica. Sono quei valori che, parafrasando Piero Calamandrei, “la nostra Costituzione rende realtà, ma soltanto in parte sono realizzati. In parte la nostra Carta costituzionale è un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere”. L’aspirazione degli italiani all’estero e degli italodiscendenti è di godere di quei diritti inalienabili e indivisibili che riconoscono pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. I diritti costituzionali rafforzano il legame con la madrepatria, rendono attiva la cittadinanza, e all’estero rendono esigibili il diritto all’educazione scolastica, alla formazione e all’informazione, alla salute, ai servizi pubblici erogati all’estero dalla rete consolare come anche alla libertà di trasferirsi altrove e di poter rientrare. Nelle democrazie avanzate i diritti politici sono portabili, sono esercitati nel rispetto delle leggi fondamentali e ciò deve valere anche per gli italiani all’estero. L’esercizio del voto da dignità, riconosce la compiutezza della partecipazione come è successo nel 1946, quando il suffragio universale fu esteso a tutti i cittadini e per la prima volta alle donne, che finalmente parteciparono al referendum per scegliere fra la monarchia e la repubblica.  Questa è storia, una delle pagine più belle dell’Italia moderna.

Come allora esistono delle similitudini con i diritti politici degli italiani all’estero, che vanno perfezionati. Oggi i connazionali della diaspora sono numericamente sottorappresentati nel Parlamento italiano, gli organismi di rappresentanza vanno adeguati alla nuova e variegata realtà, composta oramai da oltre 6, 3 milioni e da 80 milioni di italodiscendenti. Gli italiani all’estero devono essere messi in condizione di scegliere i propri rappresentanti a tutti i livelli con le stesse modalità e procedure di voto sia per i Comitati degli italiani all’estero, sia per il Consiglio Generale degli italiani all’estero e per la scelta dei parlamentari, che dalla prossima legislatura saranno ridotti a 12. La democrazia ha dei costi, va affermata, praticata per migliorarla e non interpretata, serve diffonderla anche tra le nostre comunità all’estero favorendo forme di civismo che portano alla partecipazione, diversamente dalla contrazione dei diritti espressa dall’esercizio dell’opzione del voto, che per cultura e convinzione non ci appartiene.

Perciò in questa ricorrenza solenne, che ci vede partecipi da ogni parte del mondo, chiediamo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di sollecitare il Governo a far rispettare l’articolo 48 della Costituzione, di riformare le leggi vigenti della rappresentanza, di farle applicare a tutti i livelli prima delle scadenze per il rinnovo delle rappresentanze delle nostre comunità. La prima di queste è il 3 dicembre prossimo quando si eleggeranno i nuovi Comites.

La triste esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini tra le nostre comunità e il nostro Paese, tra l’Italia e il mondo. Molti italiani all’estero hanno fatto ricorso all’articolo 32 della Costituzione, assieme con i parlamentari abbiamo sollecitato la vaccinazione dei temporanei rientrati in Italia. Con i parlamentari eletti nella circoscrizione estero il CGIE è riuscito a far istituire un fondo per l’assistenza straordinaria dei connazionali all’estero coinvolti nell’emergenza sanitaria e per i sussidi temporanei di chi è rientrato definitivamente in Italia. Nel ricordare con gratitudine i nostri connazionali scomparsi, rinnoviamo l’impegno a contribuire convintamente alla ripresa e alla rinascita civile e economica del nostro Paese. In questa nuova stagione, paragonabile in tutto e per tutto al dopoguerra, gli italiani all’estero non faranno mancare il sostegno, continueremo a fare la nostra parte con la stessa passione e con l’entusiasmo di sempre, sostenendo l’Italia nelle sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle diseguaglianze e per affermare la pace nelle aree a rischio, con religioso rispetto dei desiderata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Care e cari connazionali all’estero di fronte a noi si manifesta l’alba di un nuovo mondo, si intravedono nuove opportunità e occasioni per ridisegnare un cammino comune da percorrere assieme per il futuro dell’Italia in Europa dei cittadini e delle istituzioni più attenta ai diritti.

Con questa convinzione e in questa prospettiva il Consiglio Generale degli italiani all’Estero augura a tutti buona Festa della Repubblica Italiana e un felice futuro. W l’Italia, che Dio la protegga e la guidi.

 

Michele Schiavone

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