Advertisement

GAVIRATE, 05 giugno 2021 – Successo dell’Italia del pararowing alla regata di Qualificazione Paralimpica che si è chiusa questa mattina con la conquista per il doppio PR2 Misto, di Gianfilippo Mirabile e Chiara Nardo, della carta paralimpica. Un successo annunciato già dalle qualificazioni dei giorni scorsi e che questa mattina è stato suggellato dalla vittoria davanti all’Australia. Dopo il quattro con PR3 misto, già qualificatosi ai Mondiali 2019, col doppio misto PR2 saranno due le barche azzurre con sette atleti in totale presenti alle Paralimpiadi di Tokyo che si disputeranno dal 27 al 29 agosto sul bacino olimpico della Sea Forest Waterway. Nulla da fare, invece, per i singolisti PR1 maschile, Massimo Spolon, e femminile Laura Morato (solo il primo acquisiva il pass paralimpico), fermatisi entrambi al secondo posto nelle rispettive finali. Nella tarda mattinata, sempre a Gavirate, al via la prima giornata di finali della classica regata internazionale pararowing giunta quest’anno alla 15^ edizione.

Nella foto (ph C.Cecchin/Canottaggio.org): il doppio PR2 misto Mirabile-Nardo

Advertisement

LEGENDA PARAROWING
PR3: l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.

PR2: l’atleta utilizza solo il tronco e le braccia. Appartengono a questa categoria gli atleti e le atlete che non hanno l’uso delle gambe o gli amputati a tutti e due gli arti inferiori

PR1: l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti gli atleti e le atlete che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.

Speciale Final Paralympic Qualification Regatta e Internazionale Pararowing

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteCAMPANIA: SI PUÒ FARE Giovani per le comunità locali
Articolo successivo“Riciclaggio della memoria. Appunti, tracce e storie di ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica” di Paolo D’Arpini – Recensione di Caterina Regazzi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui