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Con una interrogazione pubblicata dal Senato il 15 giugno, insieme ai colleghi Angrisani, Granato e Lannutti, ho chiesto conto a Franceschini della distruzione della peculiare vegetazione del parco archeologico della Neapolis di Siracusa nella fascia antistante la Grotta del Salnitro, nella Latomia del Paradiso, funzionale alla costruzione di un a sorta di teatro all’aperto, con palco e sedute per 2000 persone. Distruzione avvenuta sotto lo sguardo compiaciuto del neo-direttore, l’architetto Carlo Staffile, che s’intesta orgoglioso la “riqualificazione”, e gli occhi distratti del neo-soprintendente, l’arch. Salvatore Martinez, commissario straordinario del Parco Archeologico di Siracusa in luogo del previsto ma inesistente Comitato tecnico scientifico. Ho chiesto al titolare del Collegio Romano se, nonostante la sua errata convinzione di non avere competenze né prerogative da far valere oltre lo Stretto di Messina, “poiché il cosiddetto Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio è stato adottato come legge di tutela anche dalla Regione Siciliana, davanti a ripetute e proterve violazioni della normativa nazionale come quelle verificatesi a Siracusa nel Parco della Neapolis, dove l’alterazione dell’integrità del sito è indiscutibile, non ritenga di dovere intervenire presso il Governo perché…eserciti il potere sostitutivo previsto dall’art. 120 Cos. nei confronti della Regione e, ristabilita l’unitarietà giuridica del sistema di tutela sul territorio nazionale, garantisca la cura istituzionale del patrimonio culturale di tutto il Paese, Sicilia compresa”.

 

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Margherita Corrado (Senato, AC) – Commissione Cultura

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