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Saman Abbass. Vicenda tristissima non capita
Ho l’impressione che la maggior parte della gente, compresi giornalisti, o forse soprattutto giornalisti, conduttori televisivi, opinionisti, poco abbiano capito della bruttissima vicenda della ragazza pachistana forse uccisa dalla sua famiglia. Molti, ad esempio, tengono molto, moltissimo a precisare che non si tratta di femminicidio, e sbagliano. La prova che sbagliano è che se Saman fosse stata un maschio e non una femmina, non sarebbe stata uccisa. Molti, inoltre, tengono molto, moltissimo a far notare che mentre le donne italiane vengono uccise da un solo uomo, la ragazza pachistana sarebbe stata uccisa da più persone, dai familiari, per la precisione, e persino dalla madre. Ci tengono a precisarlo perché sembra loro che gli autori del delitto siano assai peggiori degli autori dei femmincidi italiani. E si sbagliano, giacché mentre gli autori dei femminicidi italiani si rendono conto del male che compiono, ai familiari di Saman sicuramente non è sembrato di compiere il male, magari hanno creduto, pur compiendo un’azione nefanda, di fare cosa giusta, magari anche gradita ad Allah. Discussioni poi a non finire se c’entra oppure non c’entra l’islam. Ma è evidente che in qualche modo la religione c’entri. C’entra l’islam in cui credono persone rozze, ignoranti e piene di pregiudizi. Non c’entra l’islam in cui credono persone colte, intelligenti, senza pregiudizi.
Renato Pierri

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