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SOMMARIO: – ALLOR M’INCHINO – CENTRODESTRA AL PALO – CONTE LICENZIATO – I PIRLA – PROPOSTE VACANZIERE

 

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ALLOR M’INCHINO…

Mi inchino, non mi inchino, lo farei ma non lo faccio, non lo farei ma lo fanno gli altri e quindi mi adeguo. Adesso, visto che ce lo chiede il Belgio (sarà vero?) questa volta ci adeguiamo anche noi, tenuto conto che più che la nazionale del Belgio i nostri avversari di venerdì sera sembrano una sua variante africana, ma nel calcio vengono buone anche le ex-colonie e le neo-cittadinanze concesse “alla Suarez”.

Dopo discussioni infinite sul politicamente corretto alla fine la nazionale italiana propenderebbe per il “si” all’inchino nei quarti di finale degli Europei ma “solo” (?) perché lo chiederebbero gli avversari: perfetta forma di equilibrismo politico-strategico, apprezzato però solo dal 22,1% dei lettori della “Gazzetta dello Sport” (che  in merito ha subito lanciato il relativo sondaggio) con il 53,1% di NO all’inchino, il 24% per la scelta individuale e solo lo 0,8 % se richiesto dagli avversari.

Tutta la questione dell’inchinarsi o meno agli europei di calcio “Contro il razzismo” ha comunque del surreale, la sublimazione della forma e della demagogia rispetto alla sostanza.

Anche perché se chi si inchina è democratico, chi non lo fa allora è razzista e se si inchina solo mezza squadra (come è successo all’Italia settimana scorsa) ecco subito apparire il fantasma di giocatori filo-salviniani oppure invece no.

Già giocare all’ala destra ha sempre avuto sottili connotazioni politiche, ma anche Mancini ha i suoi limiti e non possono tutti giocare al centro.

Ma a questo punto, come inchinarsi? Basta un ginocchio flesso o servirebbero entrambi (due ginocchia uguale doppio antirazzismo) e poi perché farlo solo per pochi secondi?

Quando muore qualcuno il minuto di silenzio dura in campo – appunto – un minuto per definizione: il razzismo non lo si contrasterebbe quindi inginocchiandosi almeno un po’ di più? Sicuramente un minuto comunque ci vuole, un minuto e mezzo sottolineerebbe anche maggiore attenzione al fenomeno, chiaro esempio di adeguamento al clima da psicogramma progressista collettivo.

Tra l’altro se si inchinano i giocatori perché l’arbitro non si inchina? E i guardialinee, le panchine, il quarto uomo alla moviola?

Anche questa storia del “quarto uomo” non torna: se al video c’è un’arbitro-donna, come la mettiamo con questa ulteriore forma di definizione maschilista?

Siamo alla ipocrisia allo stato puro come per il “logo” della Serie A italiana sui siti internazionali che –  da tricolore – è ora diventato “arcobaleno” in omaggio alle differenze di genere, ma non quello in lingua araba per non offendere la suscettibilità musulmana (e magari sarebbe stato proprio l’unico caso in cui poteva servire a significare qualcosa).

Il tutto mi sembra comunque una autentica sciocchezza, ma non per il razzismo in sé che resta una faccenda seria, ma perché se c’è una competizione “interrazzista” sono proprio questi Europei: gli svizzeri lunedì sera non hanno infilzato la Francia, ma quella che sembrava la nazionale della Nigeria in maglia blu. D’altronde anche molti elvetici per stazza, colore e cognome non sembravano propriamente figli di montanari di Underwalden.

Oltretutto i giocatori bravi lo sono indipendentemente dalla pelle e anche quelli neri non fanno sconti e per l’ingaggio chiedono (e ottengono) milioni di euro sonanti il che – una volta di più – è la vera sostanza del business.

Comunque per evitare che Lukaku venerdì sera ci faccia un paio di gol io mi inchinerei anche per una mezzoretta….

 

CENTRODESTRA ANCORA SENZA CANDIDATI

Al momento in cui scrivo queste note il centro-destra è ancora senza candidati ufficiali per le elezioni comunali di Milano, Napoli e Bologna. Soprattutto a Milano i numeri per battere Sala ci sarebbero, ma il sindaco uscente rischia di vincere alla grande per mancanza di avversari credibili.

E’ il metodo che non va: se anziché calarli da vertici di partito i candidati fossero scelti ascoltando i cittadini con selezioni tipo “primarie” forse ci sarebbe finalmente una scelta con basi solide.

Anche perché a Milano si presenta ora come outsider GIANLUIGI PARAGONE ex direttore de “La Padania”, senatore ex M5S, “spirito libero” e capace di raccogliere voti trasversali.

Un centro-destra con più coraggio avrebbe forse potuto sceglierlo o allearsi con lui per battere Sala, invece aspettiamo ancora che esca un coniglio dal cappello quasi che le elezioni comunali si vincano senza preparazione e con un nome inventato quasi a tempo scaduto. Che peccato!

 

CONTE E IL MARCHESE DEL GRILLO

Tra i grillini volano gli stracci, Beppe Grillo urla (come al solito), Conte medita di giocare in proprio e sullo sfondo c’è l’ennesima scissione. Il Movimento che doveva rinnovare l’Italia implode in sé stesso, alla fine è purtroppo l’ennesima occasione perduta.

Belloccio, elegante, narciso, onnipresente per mesi in TV complice la pandemia Giuseppe Conte era un principe di fatto, ma anziché impalmare Cenerentola è caduto male e – pur di tenere i riflettori su di sé –  si era inventato per quattro mesi la figura di “leader-ombra” del M5S, movimento alla disperata ricerca di qualcuno che ne rallentasse la crisi. Alla fine però Conte si è trovato a dover fare il maggiordomo di Grillo, che non è esattamente “Il Marchese del Grillo”, ed è stato licenziato.

L’ex comico con la sua consueta maleducazione spocchiosa lo ha liquidato sui due piedi e con la tipica arroganza degli ignoranti ha affermato senza riserve: “Conte non ha preparazione politica ed è un incapace”. Detto da lui… Comunque licenziamento in tronco, senza neppure la liquidazione di un collegio elettorale: un Conte ridotto da principe a fare il servo della gleba.

Se così pontifica “l’Elevato” i casi sono due: o lui e il M5S hanno messo, voluto e mantenuto a capo del governo per tre anni un incapace senza accorgersene prima, oppure il fuori di testa è proprio Grillo che una volta di più sfrutta il M5S come “cosa sua” usando la gente a gettone, vedi Casaleggio.

Il Conte disoccupato adesso fa un po’ pena, replicando Icaro che per troppa presunzione voleva volare verso il sole ma era poi precipitato nel nulla. Si era evidentemente montato anche un po’ troppo la testa, vediamo ora se fonderà un suo nuovo partito personale.

Ma forse il licenziamento è avvenuto anche perchè l’ex premier si era prodotto in una gaffe colossale irritando decisamente “l’Elevato” dichiarando ai media “Spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padre padrone che ne contrasta l’emancipazione.” Mentre si sprecano i “vaffa…” reciproci nella migliore tradizione grillina, Conte il nervo scoperto dei guai creati in giro dalla figliolanza di Grillo se lo era evidentemente scordato.

 

I PIRLA

Siamo finalmente fuori dall’obbligo di portare la mascherina all’aperto, ma resta un gesto di serietà farlo quando si è in aree affollate e l’obbligo va fatto rispettare o rischiamo in autunno di ritrovarci nella stessa situazione dell’anno scorso.

Rave-party non autorizzati con centinaia di persone accalcate senza protezione, movide sfrenate e manifestazioni varie – da quelle sindacali ai gay-pride – dove le mascherine sono un optional non ci portano certamente fuori dal guado. I pirla irresponsabili sono tuttora tra noi.

 

IN VACANZA CON IL PUNTO

Stavolta sfrutto IL PUNTO per tre inviti: se volete andare in vacanza in Italia perché non scegliete questa volta il Lago Maggiore? Ho ottime proposte turistiche da sottoporre a chi voglia scoprire le nostre zone. Contattatemi per ogni dettaglio e sarete trattati prima di tutto da amici (e meglio che riservando direttamente con Booking.com!).

Secondo invito, invece, ai lettori-pescatori. Per febbraio 2022 (Covid permettendo) stiamo organizzando una settimana di pesca a mosca e spinning in Terra del Fuoco. Qualcuno è interessato ad unirsi alla compagnia?

Terzo invito: se andando in vacanza e volete leggere qualcosa di diverso vi propongo due libri che ho scritto di recente: GENTE DI LAGO 2 (storie del Lago Maggiore e dintorni) e L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE? COSA NON VI DICONO SU AFRICA, ISLAM, ED IMMIGRAZIONE”. Potete richiedermeli via mail a marco-zacchera@libero.it ricordandovi di comunicare il vostro indirizzo postale per la spedizione. Il ricavato andrà al “Verbania Center” per costruire un ospedale in Mozambico.

 

BUONA SETTIMANA A TUTTI                                                      MARCO ZACCHERA

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