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CONFRONTI DEMOCRATICI  O  SCONTRI  DA DENUNCIA ?  CERCASI EDUCAZIONE CIVICA !

Mi ripeto, lo so, tuttavia un istinto sempre vigile fino a questo momento malgrado i miei oltre 86 anni, mi invita a ripetere ciò che, in questo giornale, scrivo ormai da troppo tempo senza alcun risultato.

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D’accordo, il progresso esige cambiamenti nello stile di vita ma, a mio sommesso avviso, c’è da chiedersi se il sostantivo “educazione”  abbia cambiato il suo significato in “deregulation”  su tutto, attraverso una spudoratezza dialettico-culturale che, di questo passo, ci farà invidiare il mondo animale.

I giornalisti (a cui pure io appartengo) oggi non danno più  la notizia intesa nella sua vera accezione,  ma si scagliano l’un contro l’altro armati, e ciò  non già per fornire un servizio, ma per dire bianco se il collega giornalista dice nero, arrivando a costruire idiozie che offendono la collettività, ormai considerata, alla faccia di tutte le deontologie, un ricettacolo privo di reazione. Non capisco ancora perché non ci sia un’autorità che prenda posizione su chi esercita la menzogna come strumento per vendere copie. O, chi mente in questo contesto, è esente da denuncia ? E ciò non riguarda solo i mass-media in generale, ma anche tutte quelle falsità messe in atto pubblicamente per vendere altri prodotti attribuendo loro inesistente benessere psico-fisico, realtà di cui la televisione ormai ha inflazionato le nostre case.

Non parliamo dei gestori della telefonia a cui, ogni giorno ormai, sono costretto a rispondere male. Ieri, tanto per dirne una, uno dei principali gestori mi ha proposto cose che oggettivamente infastidivano. A un certo momento mi è stato chiesto a cosa mi serviva allora la linea fissa. La mia risposta, con tono flemmatico  strettamente anglosassone per non mandare la controparte alle…origini, è stata questa : “ Il fisso mi serve per far suonare e quindi trovare il mobile quando non lo trovo…” ed ho agganciato.

E che dire della sanità ? Non è più possibile ascoltare certa “gentaglia” di primo piano in campo sanitario che si scontra in maniera selvaggia, dando informazioni diverse l’una dall’altra quando non addirittura agli antipodi, tanto che gli stessi giornalisti, tenendo conto peraltro anche  da che pulpito arrivi la predica, rispondono in maniera piccata (caso Sallusti-Galli docet !)

Della politica ormai non c’è più nulla da dire quanto ad onestà intellettuale (lo scontro Draghi-Salvini col sorriso sulle labbra, docet !) E che dire di quest’ultimo che fino a ieri boicottava le vaccinazioni ed ora trova persino la Meloni d’accordo dopo che quest’ultima aveva detto no fino a pochi minuti fa…?

Anche nella Chiesa emergono fatti che non possono non inquietare (caso Becciu docet !)

Insomma la bella Italia sembra marcire giorno dopo giorno tant’è che la gente è costretta a vivere “carpe diem” senza poter programmare nulla per il futuro.

Che fare ? Teoricamente, realtà che però, salvo miracoli, a questo punto non potrà trovare più alcun riscontro sulla pratica attuativa, ci sarebbe urgente bisogno di una fortissima rivoluzione culturale volta a destabilizzare un andazzo che continuerà a farci marcire ulteriormente, aspetto questo per il quale si deve da subito avere il coraggio di affermare a voce alta !

Mi viene in mente un pensiero dell’avvocato-scrittore Massimo Ottolenghi che ho conosciuto in Piemonte (morto pochi anni fa a 101 anni) il quale, in un suo famosissimo libricino a titolo “Ribellarsi è giusto”  invitava i giovani a reagire in nome dell’onestà intellettuale e del sacrificio, ma purtroppo anche il suo accorato appello sembra essere svanito nel  nulla.   Ma non il ricordo di quest’uomo, almeno da parte mia !

Ed allora  ci sarà da aspettare il botto !?

Arnaldo De Porti

Belluno-Feltre

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