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EUTANASIA, SUPERATE LE 320.000 FIRME 

HANNO FIRMATO PUBBLICAMENTE SINDACI DI 78 CITTA’, TRA LE QUALI TORINO, BOLOGNA, NAPOLI, PARMA, PALERMO E REGGIO CALABRIA

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La Spagna praticata la prima eutanasia dall’entrata in vigore della legge, in Italia insabbiato il testo di recepimento della sentenza della Consulta

 Cappato: (Ass.Luca Coscioni) “Si avvicina una riforma di libertà che il Parlamento italiano ha rifiutato di discutere per 37 anni

 

Il Comitato promotore del Referendum per l’Eutanasia Legale rende noto di aver superato con le sole firme raccolte ai tavoli (alle quali andranno aggiunte quelle raccolte nei Comuni)  quota 320mila firme, delle 500.000 necessarie per convocare il referendum.

 

“Mentre in Spagna si inizia ad applicare la legge sull’eutanasia – dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni –, in Italia il Parlamento ha già insabbiato il testo di legge di recepimento della sentenza “Cappato-Antoniani” della Corte costituzionale sull’aiuto alla morte volontaria del 2019. Di fronte al menefreghismo assoluto che unisce i capi di tutti i “grossi” partiti italiani -Salvini, Letta, Meloni, Conte – Grillo, Berlusconi – si sono mossi finora oltre 320.000 cittadine e cittadini che hanno firmato il referendum per l’eutanasia legale.

Nonostante il silenzio dei vertici partitici, si sono invece mobilitati tantissimi Sindaci, assessori, Parlamentari, esponenti locali e strutture di partito a livello regionale o cittadino che hanno deciso di rompere la consegna del silenzio imposta sul referendum.  E’ un risultato straordinario, destinato a crescere nelle prossime settimane e ad avvicinare una riforma di libertà che il Parlamento si è rifiutato di prendere in considerazione da 37 anni, tanti ne sono passati dalle prima proposta di legge a firma Loris Fortuna”.

Al 2 agosto sono almeno 78 i sindaci che hanno aderito alla campagna referendaria, tra cui Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Luigi De Magistris (Napoli), Federico Pizzarotti, (Parma), Leoluca Orlando (Palermo), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Matteo Biffoni (Prato) Carlo Salvemini (Lecce), Gian Carlo Muzzarelli (Modena).

83 in tutto i consiglieri regionali, 704 tra consiglieri, assessori comunali, presidenti e vicepresidenti di circoscrizione.

Tra i parlamentari hanno pubblicamente aderito 31 deputati e 9 senatori. Tre i rappresentanti del Governo Draghi: Teresa Bellanova, Viceministro Infrastrutture; Ivan Scalfarotto, sottosegretario Interno; Benedetto Della Vedova, sottosegretario Esteri.

 

APPROFONDIMENTO SUL REFERENDUM EUTANASIA LEGALE  

Il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione.

 

Il quesito referendario prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), che impedisce la realizzazione della cosiddetta “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga).  In caso di approvazione, il principio dell’indisponibilità della vita, sancito dal codice penale del fascismo nel 1930, lascerebbe il posto a quello di disponibilità della propria vita a determinate condizioni, quelle previste dall’ordinamento e dalla Sentenza della Consulta sul Caso Cappato/DjFabo. La possibilità del medico di intervenire su richiesta del paziente per assisterlo direttamente nel fine vita, consentirebbe di trasformare l’Eutanasia clandestina, praticata comunemente in Italia, in Eutanasia Legale e superebbe tutti quei casi di discriminazione che non consentono a malati gravissimi di poter porre fine in modo autonomo alla propria vita pur ricorrendo tutte le condizioni previste dall’ordinamento e dalla Sentenza della Corte costituzionale.

 

Maggiori informazioni sul quesito referendario al sito: https://referendum.eutanasialegale.it/  Il Referendum per l’Eutanasia Legale è promosso da Associazione Luca Coscioni e fanno finora parte del Comitato Promotore: Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile, Sinistra italiana, Federazione dei Verdi. Il Comitato è aperto all’adesione di associazioni, partiti, movimenti sindacati e altre organizzazioni trai i primi sostenitori ci sono là ARCI nazionale e la CGIL nuovi diritti.

 

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