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Canottaggio Pararowing – Road to Tokyo: a Piediluco l’ultimo raduno paralimpico

ROMA, 04 agosto 2021 – A 20 giorni dall’inizio delle Paralimpiadi di Tokyo 2020NE, il Gruppo Pararowing della Nazionale prende idealmente il testimone dalla Nazionale Olimpica rientrata nei giorni scorsi e si appresta ad affrontare l’ultimo raduno preparatorio prima di intraprendere il lungo viaggio che lo porterà in terra giapponese, programmato il prossimo 18 agosto. Anche in questa occasione, i sette atleti che andranno a formare i due equipaggi che difenderanno i colori azzurri sul bacino del Sea Forest Waterway di Tokyo, si ritroveranno presso il Centro di Preparazione Olimpica e Paralimpica di Piediluco per un collegiale che prenderà il via oggi, 4 agosto, e si protrarrà sino al 15 agosto. Il raduno, diretto dal DT Francesco Cattaneo, sarà condotto dal Capo Allenatore Giovanni Santaniello che si avvarrà della collaborazione dei tecnici Pierangelo Ariberti e Sara Prandini. Programmata inoltre, per il prossimo 9 agosto, una speciale serata durante la quale il Presidente federale Giuseppe Abbagnale insieme al Direttore Tecnico Francesco Cattaneo presenteranno e ufficializzeranno la compagine paralimpica. Di seguito i convocati:

CATEGORIA PR2 MASCHILE: Gianfilippo Mirabile (SS Murcarolo). CATEGORIA PR2 FEMMINILE: Chiara Nardo (SC Padova).
CATEGORIA PR3 MASCHILE: Lorenzo Bernard (SC Armida), Alessandro Alfonso Brancato (RYCC Savoia). CATEGORIA PR3 FEMMINILE: Lorena Fuina (SC Moto Guzzi), Greta Elizabeth Muti (SC Olona), Cristina Scazzosi (SC Lago d’Orta).

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LEGENDA PARAROWING
PR3: l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.

PR2: l’atleta utilizza solo il tronco e le braccia. Appartengono a questa categoria gli atleti e le atlete che non hanno l’uso delle gambe o gli amputati a tutti e due gli arti inferiori

PR1: l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti gli atleti e le atlete che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.

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