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CROTONE – Lo sviluppo del nostro territorio è sempre stato guidato, indirizzato, preimpostato a tavolino da altri e questo perché puntualmente la rappresentanza politica è stata supina, servile verso chi, a casa nostra, si è arrogato il potere di decidere come dovessimo vivere.

Oggi il volto di questa condizione è quello della Global Med che, grazie ai permessi rilasciati nel 2016, dal  primo Ottobre 2021 può procedere con le attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare a largo delle nostre coste.

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Si cerca petrolio nell’epoca della transizione energetica, un’aberrazione terribile, e a pesare come un macigno sul destino di Crotone è stata una scellerata delibera regionale del 2005, che indicava Crotone come distretto energetico.

Insomma, cambiano i tempi e gli attori politici, ma Crotone non riesce ad autodeterminarsi decidendo sul percorso di sviluppo più affine alle sue potenzialità e non riuscirà mai finché verrà trattata come terra di nessuno, terra di saccheggio e di sopruso, nel silenzio del MITE, che non sembra incline a una nuova moratoria e, purtroppo, dell’amministrazione comunale che, probabilmente, a vocazione ambientale era solo nell’immaginario collettivo.

La gravità di ciò che avverrà nel prossimo futuro risiede anche nella beffa riservataci, visto che l’impianto sorgerà oltre le 12 miglia nautiche e dunque fuori dalle acque territoriali. Ciò vuol dire, né più né meno, che questo gigante dell’industria petrolifera che viene dal Colorado per distruggere ambiente e paesaggio, mettere a repentaglio la fauna marina, metter a rischio la tenuta idro-geologica del nostro territorio e in pericolo le nostre vite, non pagherà Royalties e gli enti territoriali non avranno un ruolo determinante nella richiesta di dismissione dell’impianto e di bonifica allo scadere della concessione.

Tragedia nella tragedia, Il Comune di Crotone, così come nel 2014, allorquando tra gli enti territoriali  interessati soltanto la Provincia di Crotone e il Comune di Crucoli presentarono delle osservazioni, non ha avuto tempo e risorse per presentare delle sue osservazioni al PITESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), che avrebbero potuto magari incidere e rafforzare la richiesta di una nuova moratoria. Tutto ciò è assurdo, la macchina amministrativa deve essere vigile e reattiva. Non possiamo risparmiarci quando si parla di ambiente e di qualità del paesaggio.

Sembrerebbe finita qui, ma non c’è fine al peggio, perché nei “sogni” (che per noi sono incubi) della Global Med c’è anche il paventato impianto di GNL a terra, vicino Crotone. E allora quando si parla di rappresentanza politica bisogna anche parlare dell’azione della rappresentanza parlamentare crotonese del M5S, nella persona dell’On. Maria Elisabetta Barbuto, che, grazie alle sue battaglie, riesce ad inserire nella legge di conversione del decreto semplificazioni, un emendamento che stabilisce la non idoneità alla realizzazione del PNIEC (Piano Nazionale integrato per l’Energia ed il Clima), delle aree sia a terra che a mare  caratterizzate dalla presenza di siti di interesse nazionale da bonificare o di quelle limitrofe alle stesse.

Ora noi tutti dobbiamo fare il nostro dovere restando vigili e scendendo in piazza se serve, per tutelare e salvaguardare il nostro ambiente e il  nostro territorio. Noi siamo pronti a fare tutto ciò che è in nostro potere per ostacolare questo progetto estremamente pericoloso, coadiuvati dai nostri rappresentanti in parlamento e in regione. È certo che i riflettori non si spegneranno con le spallucce di chi, pur potendo agire, con fare arrendevole dice “era inevitabile”. Il tema del cambiamento climatico e della transizione energetica va affrontato necessariamente con un approccio globale, non parlando di massimi sistemi, ma vigilando sui nostri territori e difendendoli anche da scellerate scelte politiche. Solo un paio di giorni fa, Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, durante il suo intervento alla Camera ha lanciato un monito preciso ai nostri rappresentanti “per arrivare ad un cambiamento lo sforzo deve essere MOSTRUOSO e collettivo, se il Pil rimarrà al centro dell’attenzione, il nostro futuro sarà triste”.

Tutti siamo coinvolti, la battaglia per la transizione ecologica passa anche da Crotone e chiediamo al Ministro Cingolani, nonostante le concessioni risalgano al 2014, questo sforzo “mostruoso” in linea con lo spirito con cui è stato istituito il ministero che guida e ribadiamo con forza ai nostri politici locali di tenere bene a mente che Crotone è una terra a vocazione turistica, quel tipo di turismo sostenibile che potrebbe diventare modello di sviluppo per tutta l’Europa, non possiamo più permettere che venga depredata.

 

 

Gruppo territoriale

MoVimento 5 Stelle 2050 Crotone

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