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Zahira e l’emergenza sanitaria in Siria
La storia di Zahira testimonia della terribile crisi sanitaria che la Siria sta attraversando e dell’impegno di Pro Terra Sancta accanto alla popolazione del Paese. Nel 2020, 28 ospedali siriani sono stati bombardati; 14 hanno subito attacchi nei primi sei mesi del 2021: il triste raccolto di dieci anni di violenze.
Gentili colleghi,

la storia di Zahira, originaria di Damasco, ben documenta il drammatico dissesto del sistema sanitario in Siria. Si può trovare qui il link al video della ragazza.

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“Io stavo aspettando di vedere il viso di mia figlia, mentre ero incinta di lei; e poi eccola qui, la mia piccola principessa”, esordisce Zahira.

Commossa, soggiunge poi: “Purtroppo però, la bambina aveva una malattia del sangue, e abbiamo cercato di guarirla, ma era una situazione disperata”.

“I dottori dicevano che la sua situazione era terribile”, continua Zahira, la voce rotta dal pianto. Poi afferma: “I medici hanno chiesto a noi una siringa”.

Comincia la ricerca, disperata, di Zahira e suo marito: “La siringa era un oggetto troppo costoso e non avevamo soldi per comprarlo; i medici dicevano che avremmo dovuto avere una siringa per il giorno stesso, altrimenti mia figlia sarebbe morta”. Ma nulla, da nessuna parte: nella capitale della Siria, una siringa, non si trova.

“La gente diceva che non l’avremmo trovata da nessuna parte, se non negli ospedali governativi”; ma anche lì, non la si trova, tanto che Zahira prosegue: “io cercavo delle organizzazioni di beneficienza, perché ci era stato detto che loro potevano aiutarci per corrispondere il prezzo della siringa. Ero distrutta; ci aggrappavamo alla più sparuta scintilla di speranza per salvare nostra figlia”.

D’improvviso, però, il lieto fine: “Poi, siamo andati al Latin Center (organizzato in collaborazione con Associazione Pro Terra Sancta), ci hanno aiutati, e grazie a Dio! Hanno avuto all’ultimo una siringa per nostra figlia; ora è in buona salute e la sua situazione è stabile”.

La situazione sanitaria siriana in numeri

Pubblichiamo oggi sul nostro sito un approfondimento vertente sulla situazione sanitaria in Siria e sull’impatto devastante che il Covid ha avuto su di un sistema al collasso.

Riportiamo qualche dato a partire dal contenuto dell’articolo.

Solo nei primi sei mesi del 2021, 14 centri sanitari in Siria hanno subito bombardamenti, secondo quanto riportato dall’UNOCHA. Il dato è in linea con i 28 attacchi registrati dal sistema sanitario del Paese nel 2020, a seguito dei quali si è raggiunta la cifra di 55 persone coinvolte, tra feriti e morti.

La situazione di devastazione di ospedali e centri sanitari in Siria è registrata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): secondo l’ultimo report disponibile, riferito al 2020, solo il 49% degli ospedali era pienamente funzionante. Il 70% della forza lavoro impiegata nel settore è emigrata, ha ricordato Mark Lowcock, ex-sottosegretario UNOCHA.

Il Covid è stato affrontato in un contesto simile. Il monitoraggio dell’epidemia mediante tamponi è estremamente problematico, e la campagna vaccinale è potuta cominciare solo tra aprile e maggio 2021. La Siria, che aderisce al programma Covax, non ha una strategia chiara di immunizzazione: la distribuzione delle dosi è vincolata al ruolo giocato nella collaborazione con le istituzioni internazionali dalle varie forze di occupazione nel Paese.

L’impegno di Pro Terra Sancta per la popolazione siriana

Associazione Pro Terra Sancta è attiva da anni in diverse zone della Siria per assistere uomini e donne colpiti dalla crisi sanitaria. Oltre al centro d’emergenza di Damasco, di cui parla Zahira, Pro Terra Sancta ha finanziato altri progetti.

Ad Aleppo, epicentro del conflitto, è attivo sin dal 2013 un centro d’emergenza per assistere la popolazione vittima delle violenze. L’Associazione offre supporto medico e psicologico a più di 1000 bambini della città anche nel quadro del Franciscan Care Center, in collaborazione con i frati della Custodia di Terra Santa.

A Knaye e a Yacoubieh, due villaggi nel governatorato di Idlib, conteso tra le forze islamiste, Pro Terra Sancta ha aiutato il padre francescano Hannah Jallouf ad istituire un dispensario medico. A fine 2020, erano assistite più di 70 persone al mese, per un totale di circa 3000 euro di spesa mensile.

A Latakia, importante porto mediterraneo, l’Associazione offre supporto sanitario nel quadro di un altro centro d’emergenza. Più di 500 famiglie vi ricevono visite regolari e medicinali.

Qui sono reperibili alcune foto delle nostre attività in Siria, liberamente utilizzabili.

Per qualunque informazione e per qualunque necessità, non esitate a contattarci attraverso i recapiti presenti in calce a questa mail.

Ufficio Stampa Pro Terra Sancta

Andrea Avveduto
a.avveduto@proterrasancta.org
026572453

Giovanni Maria Caccialanza
g.caccialanza@proterrasancta.org
026572453
 

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