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Con specifica interrogazione parlamentare, il deputato Francesco Sapia, di L’Alternativa C’è, ha chiesto ai ministri degli Affari esteri e dell’Interno se, per garantire maggiore partecipazione popolare alle elezioni dei Comites del prossimo 3 dicembre, «non intendano assumere iniziative urgenti, anche di carattere normativo, al fine di consentire l’utilizzo della modalità di compilazione digitale con firma grafometrica del modulo per l’ammissione al voto degli italiani residenti all’estero e se a riguardo vi siano impedimenti normativi o tecnici, e nel caso quali». «Il problema – spiega il parlamentare di L’Alternativa C’è – riguarda la registrazione degli italiani all’estero tramite l’apposita piattaforma Fast It, che, oltre ai canali tradizionali, permette loro di ricevere il relativo plico elettorale. La scadenza della presentazione della richiesta di iscrizione negli elenchi degli elettori è fissata al prossimo 3 novembre, mentre entro i dieci giorni successivi gli uffici consolari sono tenuti a ultimare la spedizione dei plichi». «Diversi italiani residenti all’estero – informa il deputato – stanno incontrando difficoltà in questa procedura, devo dire arcaica. In pratica, ad oggi non viene consentito, come rilevato dalla lista Inclusiva, presentata nei Paesi Bassi, l’utilizzo della modalità di compilazione digitale e della firma grafometrica nell’apposito modulo per l’invio della domanda di iscrizione nell’elenco degli elettori su Fast It. Se invece i ministeri si determinassero per legittimare l’utilizzo della compilazione digitale del modulo e della relativa firma grafometrica, la domanda in questione non dovrebbe più essere scaricata, stampata, firmata e quindi scannerizzata in caso di inoltro via e-mail o tramite portale Fast-It». «Delle due l’una: o – conclude Sapia – i ministeri disconoscono le possibilità di semplificazione offerte dai sistemi digitali e ignorano la lezione delle ultime elezioni amministrative in Italia, segnate da un astensionismo pauroso, oppure va attribuito a malafede il loro atteggiamento ostativo rispetto alla doverosa estensione della platea degli elettori dei Comites».

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