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Sud Sudan: Save the Children, in vista dell’aumento delle piogge e delle inondazioni necessari fondi urgenti per far fronte alla crisi umanitaria. Nel 2021 aumentati i bambini colpiti da malnutrizione acuta e circa 2,8 milioni sono rimasti fuori dal sistema scolastico.

8,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria nel Paese. Bambini a rischio reclutamento da parte di gruppi armati, violenza, abusi e sfruttamento.

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L’Organizzazione mira a raggiungere 30 milioni di dollari per aiutare 1,6 milioni di persone entro la fine dell’anno.

 

In Sud Sudan inondazioni, conflitti e difficoltà economiche persistenti continuano a colpire i bambini e le persone più vulnerabili e più di 8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Per rispondere alla crisi umanitaria nel Paese, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – insieme con i suoi partner ha intensificato la sua risposta umanitaria.

Le prime piogge stagionali hanno già causato lo straripamento dei fiumi e conseguenti inondazioni in vaste aree e insediamenti. Le zone più colpite sono gli stati di Jonglei e Unity, dove vive circa il 58% delle persone colpite, seguiti dagli stati di Upper Nile e del Bahr el Ghazal occidentale e settentrionale. Dopo le inondazioni del 2020, circa 100.000 persone sfollate non sono ancora potute rientrate nelle loro case e sono rifugiate nei campi per sfollati interni di Bor, Mangalla e Mingkaman. Secondo l’Ufficio ONU Per gli Affari Umanitari (OCHA), in totale sono 8,3 milioni le persone, compresi i rifugiati, che in tutto il Paese hanno bisogno di assistenza umanitaria. Inoltre, il benessere e la salute di milioni di persone sono a rischio a causa di un sistema sanitario già fragile e ulteriormente indebolito da diversi fattori, tra cui il Covid-19. Sono sempre di più i bambini che hanno bisogno di cure per la malnutrizione acuta e si stima che nel 2021 2,8 milioni di minori (di cui il 51% sono bambine e ragazze) siano rimasti fuori dal sistema scolastico[1], oltre ai 98.500 bambini rifugiati in età scolare, di cui 18.000 non scolarizzati.

“Nelle 61 contee più colpite del Paese servono immediatamente servizi di protezione all’infanzia affinché questi bambini siano protetti dai numerosi rischi che corrono, tra cui il reclutamento da parte di gruppi armati, stress psicosociale, separazioni familiari, violenza, abusi e sfruttamento” ha affermato Rama Hansraj, Direttore Regionale di Save the Children in Sud Sudan.

Secondo le prime valutazioni di Save the Children, le persone colpite dalle inondazioni hanno bisogno di assistenza alimentare, alloggi di emergenza, beni non alimentari, servizi igienico-sanitari, kit per l’igiene, beni e servizi sanitari e nutrizionali, servizi di protezione e kit per la pesca come supporto all’autosostentamento. L’Organizzazione, fino a settembre 2021, ha raggiunto circa 1 milione di persone e sta lavorando per raggiungerne 1,6 milioni entro il 31 dicembre 2021 attraverso programmi educativi, sanitari, nutrizionali, di protezione all’infanzia, sicurezza alimentare e sussistenza. “L’obiettivo di Save the Children è fornire, entro la fine di quest’anno, un supporto salvavita e di sostegno a 918.500 bambini estremamente vulnerabili e a 751.500 adulti” ha continuato Hansraj.

Attraverso il Programma Pluriennale di Resilienza, Save the Children sta implementando programmi educativi nelle scuole e nei centri di accoglienza per i giovani, in collaborazione con le autorità locali, le scuole primarie e secondarie e i centri di educazione alternativa per raggiungere bambine, bambini, ragazze e ragazzi emarginati e ridurre i tassi di abbandono scolastico nei 6 stati più colpiti del Sud Sudan. “Stiamo coinvolgendo insegnanti volontari e stiamo fornendo incentivi per la formazione di educatori e funzionari governativi dell’istruzione, materiali didattici per aumentare e migliorare i risultati dell’apprendimento, la sostituzione di materiale didattico, la ristrutturazione dei servizi igienici separati per genere e delle forniture idriche” ha raccontato Rama Hansraj.

Save the Children chiede ai donatori di aumentare i finanziamenti per aiutare i partner a mitigare l’impatto delle inondazioni, il peggioramento delle condizioni per i bambini e aiutare a costruire una società più resiliente. “Per raggiungere questi obiettivi, sono necessari 30 milioni di dollari, di cui più della metà li abbiamo già raccolti” ha concluso Rama.

Save the Children lavora in Sud Sudan con e per i bambini, le loro famiglie e comunità dal 1991, fornendo ai bambini accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e al supporto nutrizionale e alle loro famiglie assistenza alla sicurezza alimentare e ai mezzi di sussistenza.

[1] Dati UNICEF

 

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