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Covid – Fedriga, presidente Friuli Venezia Giulia e Conferenza delle Regioni, a 24 Mattino su Radio 24: non necessario lockdown parziale per non vaccinati

“Ad oggi non vedo la necessità di un lockdown parziale per i non vaccinati come si sta ipotizzando altrove e mi auguro che questa necessità non si presenti mai”. Lo ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a 24 Mattino su Radio 24. “Nel nostro paese anche le aree con tasso di vaccinazione più basso hanno percentuali migliori della media di tanti altri paesi europei – ha osservato – è un successo del modello italiano”. “Devo ringraziare i cittadini – ha precisato – abbiamo parlato molto delle proteste, ma io voglio ricordare che la gran parte dei cittadini italiani ha partecipato alla campagna vaccinale in modo massiccio”.

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Covid – Fedriga, presidente Friuli Venezia Giulia e Conferenza delle Regioni, a 24 Mattino su Radio 24: Fedriga, ‘terza dose? Con grandi numeri hub vaccinali indispensabili’
“Dipende dai numeri, se sono maggiormente diluiti nel tempo e quindi più contenuti, credo che il sistema delle farmacie e dei medici possa funzionare. Se invece dobbiamo fare, come avvenuto finora con la campagna vaccinale, grandi numeri in poco tempo gli hub sono la soluzione migliore”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, a 24 Mattino su Radio 24 in merito alla terza dose e all’ipotesi di chiudere gli hub vaccinali e di continuare le somministrazioni con le farmacie e i medici di base. Quindi, “vedo molto difficile” che il sistema delle farmacie e dei medici di famiglia possa reggere 500.000 dosi al giorno. “E’ vero pure che siamo in una fase diversa: la terza dose si comincia a fare a scaglioni su una popolazione limitata e più diluita nel tempo. E’ chiaro che dobbiamo abbinare l’organizzazione con le necessità di somministrazione. Se le necessità sono 500.000 dosi al giorno, servono gli hub c’è poco da dire”. Le Regioni possono decidere autonomamente di tenere in piedi gli hub eventualmente? “Siamo in una situazione finanziaria – spiega – in cui le Regioni non hanno una capacità infinita, quindi ci dovrebbe essere una collaborazione del Governo perlomeno dal punto di vista economico”.

 

Covid – Fedriga, presidente Friuli Venezia Giulia e Conferenza delle Regioni, a 24 Mattino su Radio 24: Non preoccupato dai contagi di Trieste

“Se le ospedalizzazioni restano contenute come sono adesso penso che potremmo andare avanti in modo tranquillo. E’ chiaro che non dobbiamo dare per scontato la situazione di Trieste. Per questo la campagna vaccinale è fondamentale. Se dovessero continuare a salire i contagi e le ospedalizzazioni rischieremmo di arrivare ad una situazione critica. Non dobbiamo preoccuparci ma avere la consapevolezza e responsabilità di partecipare tutti alla campagna vaccinale per tutelare la salute di tutti”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, a 24 Mattino su Radio 24.

 

Migranti – Fedriga, presidente Friuli Venezia Giulia e Conferenza delle Regioni, a 24 Mattino su Radio 24: Con Salvini soluzioni più funzionali

“Nel recente passato ci sono stati dei successi nella lotta all’immigrazione clandestina. Il ministro dell’interno Matteo Salvini aveva ridotto gli sbarchi a 5 mila: quindi o è stato molto fortunato, dato che prima e dopo di lui i numeri sono stati molto più alti, oppure aveva trovato delle soluzioni funzionali”. Lo ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a 24 Mattino su Radio 24. “Gli accordi con i Paesi di transito e di partenza e il rafforzamento dei controlli ai confini hanno portato a un ottimo risultato sia per il Mediterraneo sia per le tratte via terra – ha aggiunto -. Io governo una regione che confina con altri paesi europei ma in cui sono stati registrati anche centinaia di ingressi in un giorno: non è ammissibile”. “Una persona che sta fuggendo da una situazione di difficoltà ha diritto a richiedere protezione e io sono il primo a dirlo – ha concluso -, ma l’asilo va richiesto nel primo paese europeo in cui si entra. Altrimenti non significa più fuggire, ma cercare il paese europeo che si preferisce per entrarci illegalmente”.

 

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