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SOMMARIO: – UNA BUONA NOTIZIA – CI MANCAVA RICHARD GERE – ENERGIA NUCLEARE – PNRR: OGGETTO MISTERIOSO – GLI ESAGERATI

 

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BUONA NOTIZIA

L’affossamento della “Legge Zan” per me è una buona notizia, ma non perché non debbano essere riconosciuti i diritti e i doveri contro l’omotransfobia quanto perché il testo avrebbe creato situazioni assurde che così verranno evitate.

Il PD di Letta – che in argomento ha capeggiato una linea di assoluta demagogia – sapeva benissimo che se si fosse andati al voto segreto una parte dei suoi senatori non avrebbero votato il testo, ma dovendo giocare sempre al “io sono il più bello, bravo, culturalmente avanzato e diverso dagli altri, che sono tutti degli imbecilli sovranisti” ha volutamente scelto questa linea di rottura per evitare che emergessero platealmente le proprie divisioni interne. Cosa che è puntualmente avvenuta perché i circa 45 franchi tiratori non possono essere stati solo i (pochi) senatori di’ “Italia Viva” di Renzi presenti in aula. ma evidentemente anche dei senatori piddini: i numeri lo provano.

Tutto ciò significa tra l’altro che anche a sinistra c’è gente che ragiona, ma la fifa di non essere più ricandidati obbliga di arrivare al voto segreto per esprimere il proprio dissenso. Eppure un testo più moderato, serio e rispettoso era più o meno nella volontà di tutti: bastava discuterne, ma la logica è stata “uccisa” proprio da questa schifosa demagogia e cecità di una certa sinistra che – incapace di affrontare con equilibrio temi delicati come questi – alza i toni solo per coprire le proprie incongruenze incartandosi poi da sé, come puntualmente avvenuto..

 

RICHARD GERE

Il problema dell’immigrazione è troppo serio per trasformarla in film, ma l’inutile chiamata a teste di Richard Gere nel processo contro Matteo Salvini per la “Open Arms” è la dimostrazione di come certi giudici godano soprattutto nel proprio protagonismo personale e mediatico (Gere non ne ha bisogno).

Un processo già surreale si trasforma così in una ideale piattaforma mediatica a tutto vantaggio di Salvini (che infatti ne è contentissimo, perché così riconquista la scena) e metterà alla berlina Conte (l’ex premier che sapeva benissimo cosa stava succedendo in mare e ne è corresponsabile) e tutto il suo M5S. Tutto bene? No, perché una volta di più a perdere in credibilità è l’Italia intera e soprattutto la serietà della nostra Giustizia che sembra volersi divertire a rendersi poco credibile.

 

ENERGIA NUCLEARE. BISOGNA PARLARNE!

L’incremento dei prezzi dell’energia con le conseguenze sull’economia generale impongono di riprendere in mano la pratica energetica.

Dopo qualche anno di petrolio a basso prezzo e anche sull’onda “green” che si diffonde nel mondo è evidente infatti che lo studio e la applicazione di nuove forme di energia sia all’ordine del giorno del pianeta.

E’ bastato però che Draghi e qualche ministro accennassero all’utilità di riprendere gli studi su una energia nucleare più moderna e “pulita” che immediatamente si levassero le proteste degli ecologi oltranzisti per i quali ogni discorso è stato chiuso del referendum di 35 anni fa.

Al tempo fui uno pochi (circa il 20% degli elettori) che votò SI, ma la vittoria del NO – era appena successo il disastro di Cernobyl, l’opinione pubblica ne era sconvolta –  fu schiacciante e da allora questo tema è tabù.

Eppure il 20 settembre il ministro Cingolani si era limitato a dichiarare la pura verità ovvero che l’energia importata oggi dalla Francia (pari al 5% delle necessità italiane) è «prodotta con il nucleare a due passi da noi». Di per sé questa frase è molto generica, ma resta il fatto che in Francia sono attive 18 centrali nucleari per un totale di 56 reattori, con cui sono prodotti 379,5 TWh di energia elettrica, più del 70 per cento del totale prodotto nel Paese. Importiamo ancora più energia dalla Svizzera (l’8,7% delle necessità italiane) e va ricordato che anche in Svizzera sono attive 3 centrali nucleari.

Già oggi, quindi, una parte dell’energia elettrica che consumiamo è di origine nucleare, anche se si fa finta di dimenticarlo.

A mio avviso è una grande ipocrisia, visto che ad oggi l’energia nucleare resta una delle poche forme energetiche ad emissioni zero di CO2, con potenziali produttivi illimitati. Sarebbe interessante calcolare quanti milioni di tonnellate di CO2 si producono in Italia bruciando prodotti fossili e gas e quanti già oggi se ne risparmino grazie al nucleare.

E’ evidente che questa forma energetica può comportare rischi, ma come per ogni azione umana vanno studiati ed affrontati i pro e i contro.

Forse la gente non considera che negli ultimi 70 anni sono stati molto di più i morti per un’energia “green” come l’idroelettrico che per il nucleare (la sola tragedia del Vajont costò 3.000 vittime, ben di più di tutte quelle legate a Cernobyl) e anche a considerare le potenziali vittime “indirette” i conti non cambiano di molto.

Secondo gli stessi dati di Legambiente negli ultimi 70 anni (a parte Cernobyl di cui tuttora non si conoscono dati ufficiali) ci sono stati nel mondo alcune decine di incidenti “gravi” legati al nucleare che hanno causato circa 500 morti dei quali 300 (presunti) per un incidente a Sellafeld i Gran Bretagna il 7 ottobre 1957 (64 anni fa!). E’ molto probabile che i contaminati per radiazioni siano stati nei decenni molti di più e che numerose siano state le vittime indirette e per successivi tumori legati alle emissioni atomiche, ma è altrettanto vero che oggi le procedure di sicurezza sono infinitamente più severe che negli anni ’50.

Lo stesso disastro di Cernobyl avvenne solo perché fu gestito in modo scriteriato e – applicando le procedure adeguate e standard già allora in vigore – non solo lo si sarebbe evitato, ma ne sarebbero state ridotte le sue gravi conseguenze.

Tutto ciò non per sottovalutare i rischi, ma solo per dire che non ha senso abbandonare l’energia nucleare per preconcetto, mentre invece vanno continuati e sviluppati gli studi per rendere questa risorsa più sicura da tutti i punti di vista.

Alla fine i veri problemi per produrre energia nucleare civile sono legati allo smaltimento dei rifiuti radioattivi ed a possibili incidenti legati a catastrofi naturali o ad attentati terroristici. Per i primi è necessario procedere a studi ineccepibili sulla localizzazione degli impianti, ma anche a prevenzioni adeguate mentre per i secondi – proprio perché gli obiettivi sono e sarebbero numericamente ridotti – sarebbero e sono anche più facilmente difendibili. Nel mondo non si è sospesa la costruzione di grattaceli dopo l’11 settembre, né fermate le metropolitane o gli aerei per possibili dirottamenti, ma invece sono state aumentate le difese attive e passive contro questi rischi, esattamente come si dovrebbe fare per centrali e stoccaggi nucleari.

Questi ultimi sono un rischio davvero trascurabile: stoccaggi a migliaia di metri di profondità ed adeguatamente protetti rendono meno che infinitesimali i rischi mentre sul tema è più facile e consuetudine scatenare la bagarre demagogica.

Per contro va anche ricordato che data la loro quantità sono infinitamente maggiori i rischi legati ad inquinamenti di materiali usati per batterie elettriche o smaltimento di queste produzioni.

Pur agendo con estrema prudenza mi pare assurdo bloccare il nucleare, mentre si deve piuttosto insistere nella ricerca, negli studi, nelle difese contro potenziali rischi collegati a questa energia che è comunque naturale e ci può essere estremamente utile.

Almeno parlarne è doveroso, assurdo è il tacere e ancora più assurdo affrontare i problemi con pregiudizio assoluto, senza nemmeno accettare il confronto.

 

PNRR: LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

Se ne parla poco, ma l’Italia si salverà solo con il PNRR ma l’Europa pagherà solo se verranno rispettati i tempi, cosa che NON sta avvenendo, nel disinteresse generale.

Ci siamo obbligati a 27 riforme strutturali e ad un piano di investimenti, ma su fisco, concorrenza, giustizia ecc. siamo in grande ritardo e la gran parte delle questioni non è stato neppure affrontata. Idem per gli investimenti: per ora meno della metà delle somme è stata “territorializzata”, ossia ripartita sul territorio per assegnarla poi ad amministrazioni (di norma i Comuni, ma anche Regioni) responsabili per l’attuazione dei progetti, ma ancora nessuno ha deciso per farne cosa, come e quando.

Non va meglio per le grandi opere pubbliche. I Commissari straordinari alle “grandi opere” (speriamo persone scelte bene, anche di queste nomine e sottostanti pressioni non parla nessuno…) nominati dal Governo negli ultimi sei mesi già lanciano l’allarme: le procedure speciali del Pnrr non decollano, non sono stati ancora nominati gli organi che dovrebbero accelerare l’approvazione dei progetti con le corsie veloci del decreto infrastrutture e i decreti di Draghi con la nomina dei Commissari non mettono a disposizione risorse e strutture tecniche straordinarie per centrare gli obiettivi. Ad oltre quattro mesi dal varo del DL “Semplificazioni” e a due mesi dalla conversione in legge non è partito praticamente nulla. La materia però, stranamente, sembra non interessare a nessuno.

 

BRASILE: ESAGERATI…

“Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro deve essere giudicato per crimini contro l’umanità per la sua gestione del Covid 19”.  È questo il verdetto di una commissione del Senato di Brasilia, dopo un’indagine sulle misure imposte dal governo per limitare il contagio. Con un voto di 7 membri favorevoli e 4 contrati, il comitato ha quindi chiesto il processo per Bolsonaro per accuse che vanno dalla diffusione di notizie false, all’istigazione a delinquere all’uso improprio di fondi pubblici. Tutti questi comportamenti – secondo la commissione –  sono stati responsabili dell’alto numero di decessi dovuti alla pandemia. “Una pagliacciata” ha ribattuto il presidente: “E’ una volontà di vendetta di senatori vicini all’ex presidente Lula.”

Non giudichiamo le faccende interne brasiliane, ma se Bolsonaro va addirittura giudicato “Per crimini contro l’umanità” di cosa dovrebbero essere accusati i vertici del governo cinese che per settimane hanno nascosto l’epidemia ed hanno rifiutato anche di recente che una commissione di inchiesta internazionale indaghi sulle effettive cause del virus? E i vertici dell’OMS che per mesi si sono adeguati al volere di Pechino?

 

UN SALUTO A TUTTI                                                       MARCO ZACCHERA

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