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“All’alba del 6 novembre 1975, un corteo di 350.000 marocchini si ritrovo’ nel deserto sahariano per una marcia che durò diversi giorni. Il Sovrano Hassan II intendeva liberare il Sahara marocchino dalla presenza spagnola, come aveva promesso a suo padre, all’indomani dell’Indipendenza del Marocco. Un atto pacifico e civile che voleva dimostrare la piena sovranità di uno Stato su di una regione da sempre facente parte del Regno del Marocco Oggi il Marocco e il suo sovrano non solo correttamente si trovano a riaffermare i principi che portarono alla decisione pacifica del compianto Re Hassan II ma anzi attraverso un intelligente progetto di regionalizzazione vogliono fare dell’intero Regno un zona di sviluppo e progresso per tutta la regione del Nord Africa. Oggi il Marocco grazie allo status di cooperazione avanzato riconosciuto con l’ UE da un lato e con gli Stati Uniti d’America dall’altro è una Nazione destinata ad essere un ponte tra mediterraneo, Europa e America. Sostenere il Marocco, vuole dire aprire una nuova pagina nella storia delle relazioni economiche, politiche e sociali dell’africa settentrionale , Europa e degli Stati Uniti d’America. Per questo credo che la politica italiana debba seriamente riflettere sull’importanza dell’unità nazionale marocchina.  Difendere l’unità nazionale del Marocco, appoggiare nel suo progetto di “ammodernare nella tradizione” lo Stato marocchino significa appoggiare la Pace, il progresso e lo sviluppo non solo del popolo marocchino ma anche di tutta la regione. L’Italia deve fare una chiara scelta di campo e dare il suo pieno appoggio a S. M. Mohamed VI incrementato la cooperazione internazionale, lo sviluppo economico di questo Paese e sostenere la piena sovranità nazionale nel Marocco nelle sedi internazionali. Difendere l’unità nazionale del Marocco, vuole dire riaffermare i valori pacifici che furono alla base della “Marcia Verde” , difendere la stabilità di una Nazione, pacifica, aperta e pluralista”

Quanto sopra riportato lo scrivevo nel 2015 . Ma lo spirito della “Marcia Verde” è ancora attuale? può essere una domanda retorica , invece non lo è e la risposta non può che essere positiva. Si, la “Marcia Verde” è ancora valida sotto tanti punti vista . Il primo riguarda la sovranità del Marocco sulle sue provincie meridionali. Su questo punto non mi dilungherò troppo ma è bene ribadirlo visto che vi sono forze che ancora tentano di mettere in discussione una sovranità che non è mai cessata e che ora vede il pieno riconoscimento da parte degli Stati Uniti e di numerose nazioni che proprio in queste provincie hanno aperto proprie rappresentanze consolari . Una sovranità suggellata anche dalla partecipazione massiccia degli abitanti di queste provincie alle ultime elezioni politiche. Mettere in discussione la sovranità del Marocco su questi territori vuole dire negare la storia, i fatti e la realtà.
Allo stesso tempo fomentare tensione tra popoli vicini per scopi interni , creare false divisioni e rifiutare la “mano tesa” del Marocco verso gli altri popoli arabi significa non volere il bene della regione e il progresso di un area potenzialmente ed economicamente ricca ma le cui divisione rendono la meno integrata.

Il secondo aspetto per cui la “Marcia Verde ” è ancora viva ed operante in Marocco lo dimostra il piano di rilancio economico, sociale e produttivo che Sua Maestà ha lanciato non appena la crisi pandemica si è attenuata . Ancora un volta il Sovrano si è messo alla testa del Suo Popolo e assieme alle forze sociali, politiche e produttive della Nazione ha lanciato una nuova “Marcia Verde ” . Un percorso per disegnare il Marocco di domani fondato sulla ricerca, sull’innovazione , sulla inclusione sociale . Un Marocco moderno dal cuore antico che solo l’unità del popolo con il Suo Sovrano e del Suo Re con il popolo può garantire .

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Si la “Marcia Verde” e il suo spirito sono ancora attuali e per questo che vale la pena ricordarle e celebrare questa data.

Marco Baratto

 

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