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non[script], la nuova collana di Luca Sossella editore

 

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Non-scripted è il termine tecnico che designa i programmi televisivi ‘‘non sceneggiati’’, in cui si presume che si sviluppino dinamiche spontanee, non orientate dagli autori. Ovvero, trasmissioni in cui la scrittura è presente a un livello più profondo, nelle scelte contestuali, ambientali, scenografiche, di casting, che creano la grammatica e la sintassi di ciò che avverrà. Ciò che appare non scritto, quindi, è scritto in un senso più impercettibile e più decisivo: la creazione della realtà è un effetto stilistico.

La collana non[script] nasce per raccogliere le scritture in grado di vedere e trattenere il doppio movimento che rende vitale ogni opera: testi ibridi, anfibi, in cui la scrittura insegue gli smottamenti della realtà, e la realtà si ri-conosce perché prende forma nella scrittura.

Opere che descrivono fatti e fenomeni ‘‘reali’’, utilizzando tecniche ed espedienti creativi della narrativa d’invenzione. E quindi racconti di non-fiction, saggistica letteraria, reportage narrativi, narrativa scientifica. Senza definizione di ambiti e perimetrazioni di generi: il romanzo di formazione e il diario di viaggio, il racconto gastronomico e l’apologo scientifico, il diario intimo, la biografia, l’autobiografia, il memoir.

 

Le 1000. Autoeducazione di un Sapiens di Stefano Cristante è il primo dei testi della collana non[script]: una scrittura multipla, stratificata nell’esercizio quotidiano di dare forma al pensiero, come in un taccuino che a ogni pagina contiene un tipo di scrittura diversa e una diversa organizzazione del discorso. Storie vissute e pensieri professionali, invettive e piccoli saggi folli, reportage, filastrocche e poesie abbandonate, pagine di diario e racconti rocamboleschi, ritratti di persone e parodie, minuscoli drammi dadaisti e incipit di romanzi dimenticati, sentenze comiche e aforismi filosofici. Il tentativo di comprensione di sé scivola, attraverso la necessità di scriversi, verso il tentativo di comprendere — inventandole — le forme del mondo.

In libreria dal 17 novembre

 

Stefano Cristante

 

LE 1000

AUTOEDUCAZIONE DI UN SAPIENS

 

Immagine di copertina di
Giorgio Carpinteri

 

Queste scritture numerate sono state disposte in ordine decrescente, ogni numero contiene un tipo di scrittura differente e una diversa organizzazione del discorso, e raccolgono storie e pensieri, invettive e piccoli saggi, filastrocche, cosmogonie, ma anche pagine intime, diario e racconti, ritratti di persone e parodie comiche, minuscole commedie dadaiste e romanzi incompiuti mai iniziati, sentenze, aforismi.

 

D’altronde, una piccolissima storia di vita non ne contiene forse qualche miliardo? E ogni nostra storia non è destinata a incontrare il vento delle epoche, anche quello improvviso che non ti aspetti? In questo libro ci sono centocinquanta modi di dire il vento, vivendone le avventure comuni alla specie. Nella scrittura, dalla sua invenzione, c’è il veleno e l’antidoto per ogni Sapiens.

Stefano Cristante è nato a Venezia nel 1961. Insegna Sociologia dei processi culturali all’Università del Salento, dove ha fondato l’Osservatorio di comunicazione politica. Studia l’opinione pubblica e i fenomeni artistici. Scrive da sempre, dividendosi tra scrittura saggistica, giornalistica e letteraria. Tra le sue ultime pubblicazioni: Corto Maltese e la poetica dello straniero. L’atelier carismatico di Hugo Pratt (Mimesis Edizioni, 2016), L’icona che delira. Esplorazioni sociologiche su Hermes, Bosch, Shakespeare, Benjamin, Nolan, Pratt, Bene (Mimesis Edizioni, 2019), Storia sociale della comunicazione. Dai primordi alle rivoluzioni della modernità (Egea, 2020), La rivolta dello stile. Tendenze e segnali dalle subculture giovanili del pianeta Terra (DeriveApprodi, 2021). Dirige la rivista online “H-ermes. Journal of Communication”.

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