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Bologna. Mario Modica: un artista che lascia l’impronta della sua arte per l’Italia.

 

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Mario Modica ha da poco raccolto le sue opere, dopo avere esposto, in ottobre, presso la Biblioteca Comunale di Vergato (Bo), in una mostra dal titolo “Dalla terra al mare”. È uno studioso attento della natura, sotto ogni suo aspetto e della figura umana. Sue ultime personali: Darsena Borghese – Fano; Castel San Pietro Terme (Bo); Bologna; Vallo della Lucania; Cava Dei Tirreni, per citarne alcune. Occorre rimarcare che, oltre ad essere un Artista poliedrico ed eclettico, le cui opere di pittura ad olio, acrilico, acquerello, ma anche di scultura e ceramica sono innumerevoli, è un ottimo restauratore: Basti ricordare per tutti gli Affreschi nella Cappella di San Biagio della Chiesa di S. Maria Assunta, CasalVelino Capoluogo (SA), che sono tornati “all’originale splendore” per sua mano.

Nato a Foggia, attualmente vive ed opera a Bologna ed ha lasciato l’impronta positiva del suo passaggio anche nel Cilento, laddove è stato docente presso il Liceo Scientifico di Vallo della Lucania dal 1969. Sempre in quei luoghi, é’ stato responsabile artistico delle Fiere di Vallo della Lucania e Direttore del Museo Giambattista Vico, nel palazzo de Vargas a Vatolla (SA). Dal 2008 fa parte del Rotary Club di Vallo della Lucania – Cilento distretto 2100. Dal 2015 al 2017 è stato Presidente UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) e consigliere nel Direttivo nazionale.

Sono oramai dodici anni (dal 2009), che si è trasferito a Bologna, città che l’ha accolto a braccia aperte, consentendogli di ampliare i suoi spazi in ogni settore dell’arte. Volendo conteggiare quante siano state, a partire dal 1969 ad oggi, le sue mostre personali, dobbiamo annoverarne più di cinquanta e tutte hanno ricevuto un’ottima accoglienza sia da parte del pubblico sia della critica. Chiaramente queste sue qualità hanno fatto sì che le sue opere figurino in collezioni pubbliche, nonché in numerosi musei internazionali e in collezioni private. E’ autore anche di opere a tema Sacro, e talune, di grandi dimensioni, sono collocate in alcune chiese della provincia di Salerno. Alle sue opere si sono interessati diversi critici e testate giornalistiche ed è inserito sul catalogo Bolaffi n, 14 Mercato d’Arte Contemporanea Vol.II e III ; Guida al Collezionismo Pittori contemporanei in Campania; Il Golia.

Mi sembra giusto presentarlo anche attraverso le parole di alcuni critici ed estimatori, quale Giuseppe Ianni (personale tenutasi nei saloni del castello di Castellabate per poi essere riproposta a Bologna in settembre.): “Terre di mare, realtà urbane della città di Vallo ed ancora le piazze della dotta Bologna, sono questi i “Luoghi della Memoria” che Mario Modica ha contestualizzato nel suo “viaggio” illustrato.

Un trittico di immagini che raccontano il vissuto visto con la tavolozza della piena maturità fra virtuosismi e riflessi cromatici che parlano della sapienza pittorica esternata su tele ed opere ad acquerello. Una esposizione pittorica che presenta ad un pubblico che lo ha acclamato per quasi un lustro, le sue ultime creazioni dove gli acrilici esaltano toni cromatici di vibranti passioni e sensualità.

Creazioni dai tagli fotografici sempre più moderni dove i soggetti sono ravvicinati con sapienza compositiva fra accostamenti ritmati ed effetti aggreganti di un iperrealismo di maniera. (…) Mario Modica cattura armonie per fermarle nel tempo, cerca l’iperrealismo dell’emozione non l’emulazione fotografica, e qui le sue atmosfere solari non si fermano alle immagini descrittive ma con sapienze emozionali fa parlare il colore che coinvolge a pieno il fruitore.

(…). Mario Modica, oggi è il pittore che in piena maturità più si rigenera, egli ha il coraggio di mettersi in discussione con una nuova tavolozza che tratta con il medesimo spirito il ritratto, il paesaggio dimostrando la sua natura creativa di maestro cosmopolita.

Dice di lui l’architetto Giuseppe Janni: “L’artista, attraverso la natura, racconta scene calde e vibranti a volte placide e soffuse, lasciando intuire paradisi perduti e riafferrati in un sogno estivo ad occhi aperti. Così il racconto è accentuato da una tavolozza policroma dove i colori si accostano con delicatezza, avvolgenti e vellutati, ma sempre modulati su un pensiero che si lascia cullare nella dolcezza totale di universi sereni.”

E, ancora, Maria Rosaria Carfora: “Visione coloristica raffinata ed elegante nell’opera pittorica di Mario Modica, il tutto filtrato da un tramite poetico suggestivo che tinge di racconto i ricordi della sua adolescenza.(…) E in tutte le sue opere, in particolar modo negli acquarelli e negli olii dei suoi scorci, si rivela questa sensibilità creativa che gli consente di racchiudere la impressione raccolta in una velata leggerezza aerea che dà questo senso dell’irreale ai suoi scorci urbani. (…) Nella sequenza delle opere si ha la possibilità d’individuare, con un’attenta lettura, l’interiorizzazione e l’affinamento del fatto tecnico – pittorico”.

E Giuseppe Albanese: “Il Modica lascia stupiti quanti si accostano alle sue tele, per l’inedicità del suo messaggio artistico, per la immaginazione profusa, per l’originalità cromatica, per la freschezza espressiva, per l’interiorità che esprime, frutto di una non comune educazione artistica. (…) i valori interiori sono curati, le figure femminili da noi ammirate, sono tutte raffigurate in primo piano, sole, soffuse da un profondo senso di rimpianto, di un acuto sentire, quasi di attesa, di sofferenza, come presagi di un dramma che le attende (…) ”

Scrive Pietro di Geronimo: “(…) Sono oramai note di Mario Modica le sue capacità espressive nel tratteggiare a inchiostro i villaggi Cilentani, paesi appena accennati tra quanti circondano Vallo, come sono ugualmente note le sue opere, olio su tela, che ritraggono personaggi che rivelano nei loro volti ansia, sofferenza e gioia nascosta” e aggiunge il poeta Giuseppe Ripa rimarcando la critica del di Geronimo: “ (…) Di più non manca di porre in luce la serenità e la spiritualità di Modica rifacendosi a delle opere che, come radici, hanno per tema il filone religioso. Straordinariamente belle quelle che figurano nella Cappella dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Rappresentano la “Natività”, “la guarigione del lebbroso” e la “Moltiplicazione dei pani”, sulla quale il critico Pietro Di Geronimo dà ampi dettagli e particolari in un suo scritto; ugualmente fulgide quelle che sono nelle chiese di Futani e Ceraso (…) ”

Un artista di tale qualità è, dunque, un valore inestimabile per la terra che lo ospita.

Bianca Fasano.

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