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Il Papa esagera con la miseria di Gesù bambino
“Come tenere insieme il trono del re e la povera mangiatoia? Come conciliare la gloria dell’Altissimo e la miseria di una stalla? Pensiamo al disagio della Madre di Dio. Che cosa c’è di più duro per una madre che vedere il proprio figlio soffrire la miseria?”. Parole di Papa Francesco durante la Messa per la festività di Maria Madre di Dio. Però, il papa, come tanti del resto, esagera un po’ con la miseria in cui sarebbe nato Gesù. Luca non parla di una stalla, ma di una mangiatoia, che con molta probabilità si trovava in una casa, non in una stalla. Don Stefano Tarocchi, docente di Sacra Scrittura e Preside della Facoltà teologica dell’Italia centrale: “La nascita di Gesù avviene in uno spazio che si poteva trovare all’interno delle abitazioni del tempo, scavate all’interno della roccia… solo in contesto rurale quella stanza, collocata all’interno di un’abitazione scavata nella roccia, poteva essere anche lo spazio dove sistemare in alcune circostanze gli animali, e quindi ecco la mangiatoia…”. Giuseppe e Maria, ospiti in casa di qualcuno, probabilmente un parente o un amico, si devono adattare poiché la casa è piccola, forse ci sono altri ospiti, c’è poco posto per loro in quell’alloggio e sono costretti a mettere il neonato nella mangiatoia. Giuseppe e Maria non erano poveri. Un falegname della Palestina era un uomo abile, utile, e particolarmente stimato. Così, è ragionevole ritenere che gli sposi, disponendo di denaro, avessero avuto la possibilità, in ogni caso, di non far nascere il bambino al “freddo e al gelo”, come recita un noto canto di Natale. Matteo, l’altro evangelista che parla della nascita di Gesù, non fa neppure un cenno alla mangiatoia e riferisce che i Magi trovarono il bambino in una casa.
Renato Pierri

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