Bertinotti presidente della Repubblica
Si è aperto il toto presidente della Repubblica. Il dopo Mattarella sembra essere un rebus. Circolano dei nomi e se circolano allora vuol dire che saranno in breve bruciati.
Così si dice in gergo, e quindi non servono più alla bisogna.
I profili da tenere in considerazione devono essere alti altrimenti si rischia di diventare un paese zimbello agli occhi del mondo intero.
Allora, dal momento che non sembra esserci la volontà di eleggere una donna al Quirinale, dal momento che i nomi che circolano non arriveranno in meta perché bruciati, si deve cercare nelle secrete delle Camere istituzionali del passato e proporre un nome che sia al di sopra delle parti, un politico oramai fuori dagli schieramenti ed una età veneranda a garanzia dell’equilibrio e della sobrietà necessaria ad espletare il massimo mandato.
Fausto Bertinotti potrebbe essere il soggetto giusto in questo caso.
Ex sindacalista, ex politico di professione, ex schierato ideologicamente non inquadrato in nessun partito, ex presidente della Camera, persona perbene di rinomata fama ed anche attitudine al dialogo, età veneranda senza grilli per la testa per il suo futuro personale, Fausto Bertinotti configura il miglior nome possibile che questo momento storico offre.
Intonsa fedina penale che è indispensabile per la carica di Capo dello Stato, sul suo conto nessuna macchia, nessun procedimento penale, nessuna diceria o pettegolezzo.
Ricordiamo di lui che da presidente della Camera impose l’abolizione dell’aggettivo “Onorevole” che accompagna oncora oggi purtroppo il nome e cognome del deputato in carica.
Deputato era per Bertinotti presidente della Camera l’attributo consono e non certo quello di onorevole. https://www.ilgiornale.it/news/sostantivo-deputato.html.
Bello no?
