Advertisement

LETTERA  APERTA AL COLLEGA  “di lusso”   MARCO TRAVAGLIO…

(a seguito intervista di pochi minuti fa su RAIUNO, da parte di Mara Venier)

Advertisement

 

(Lo scrivente ed Indro Montanelli a Cortina d’Ampezzo)

Caro Marco,

fra me e te ci separano 30 anni circa essendo io del 1935,  tuttavia esiste una cosa che ci accomuna: la forte considerazione su Indro Montanelli sul conto del quale, pochi minuti fa, intervistato dalla mia compaesana (sono di Mestre ma abito a Feltre) Mara Venier su Rai Uno,  tu hai fatto un excursus sull’intramontabile  decano dei giornalisti italiani che ho seguito quasi in..apnea.  Tralascio di parlare del “Giornale”  in quanto ora detto quotidiano mi determina l’orticaria in tutto il corpo anche se, devo darne atto, ha dei giornalisti professionalmente bravissimi,  tanto bravi  da costruire  delle “verità” che sembrano vere,  per parlare invece del quotidiano “LaVOCE” di Indro Montanelli di cui, nel mio studio, conservo tutte le copie relative ai tredici mesi di pubblicazione.

In detti giornali, ma anche sul “Giornale”,  in veste di lettore anche se sono giornalista, ho scritto parecchie volte tant’è che il buon Indro, ha trovato il tempo di ringraziarmi (sue testuali parole) per “ l’interessante contributo relativo ad un dibattito da me promosso fra  lettori”  (conservo la lettera in un quadro sopra la mia scrivania).  In quest’occasione mi pareva di aver toccato il cielo con le mani anche se ero un procuratore della Banca Commerciale Italiana, Direzione Centrale,  in Piazza Scala, Milano, a due passi da Via Solferino,  sede del Corriere della Sera.

A Milano ho incontrato Montanelli  due-tre volte, addirittura a pranzo in una mensa ufficiali ove, ricordo come fosse ora che, sia il sottoscritto che Montanelli, non facevamo… aspettare tanto gli spaghetti “alla finanziera” sul piatto  … altri tempi, altra età.. insomma tutti e due di bocca buona, almeno allora.

Dopo Milano, ci siamo incontrati tre volte a Cortina d’Ampezzo durante gli incontri culturali. In uno di questi, (c’era anche il povero Frajese se non erro per la mia veneranda età), feci piangere Montanelli. Gli ricordai il quotidiano “La Voce” che dovette smettere le pubblicazioni, realtà per la quale  – gli dissi –  di aver  veramente sofferto, stante la sua obiettività sul berlusconismo.  Montanelli, mi rispose papale papale : “ A chi lo dice di aver sofferto…” e subito, toltisi gli occhiali, vidi le lacrime… addirittura fotografate da una collega presente durante la breve conversazione al Miramonti Majestic Grand Hotel  (mi pare) o altro lussuoso albergo nei pressi…

Caro Marco, il tuo libro su Montanelli, appena uscito, per me costituirà un altro pezzo di storia sul personaggio di cui non faccio il nome e sul conto del quale forse, non sotto l’aspetto giornalistico, avrei alcune altre cose da aggiungere alle tue tante  verità,  notizie riconducibili  ovviamente alla mia ex-professione di funzionario di banca..  notizie per le quali, anche per gli anni che mi ci ritrovo addosso,  conviene un certo opportunismo silente. Ed infine, prendila come una chicca, ricordo di essere stato invitato a rappresentare la mia banca nella cosiddetta Milano Due e che, in quell’occasione, mi sentii male tanto da dover chiedere all’autista di riportarmi a casa… malore profetico anti B  ?

Grato di un cenno che “incollerò” come dedica  al tuo nuovo libro, in aggiunta alla raccolta storica della “Voce”.

Cordialità ed auguri.

Arnaldo De Porti

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedentePREGIUDICATI E SPREGIUDICATI COL …DENOMINATORE COMUNE
Articolo successivoAtto vandalico FdI Montalbano, Giordano (Ugl):” Solidarietà, violenza intollerabile”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui