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La pizza unisce ancora Napoli e Baku, Italia e Azerbaigian

 

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Una pizza fatta in un lontano villaggio dell’Azerbaigian, nella regione del Qusar La nel Gran Caucaso, vicino al confine con la Russia, a cavallo tra Asia e Europa. È qui è siamo stati piacevolmente meravigliati di aver trovato un po’ d’Italia e di Napoli. Sì, accade anche questo intorno alla pizza, che una signora aiutata dal marito, preparano una pizza come se fossimo in Italia.

Lo sappiamo, la pizza unisce i popoli dei paesi del mondo nel gusto, e non solo, e ora anche l’Azerbaigian, paese amico la cui capitale Baku ha già Napoli nel cuore, e nelle relazioni politiche e sociali, con un gemellaggio che lega le due città dal 1972. E anche alla luce di questa scoperta il legame è ancora più profondo. Questi rapporti si rafforzano, anche attraverso la fantasia e l’abilità culinaria, avendo scoperto a tanti chilometri di distanza ‘pizzaiuoli’ lontani, che ripropongo l’antica arte partenopea, già patrimonio intangibile dell’umanità concessole dall’Unesco.

Così è stato, che il presidente dell’Associazione Napoli-Baku Giuseppe Caniglia, allertato dal senatore Stefano Lucidi, presidente del Gruppo di Amicizia Interparlamentare Italia-Azerbaigian, ha subito chiamato gli associati a Baku, e il vice presidente dell’Associazione nel paese caucasico Elnur Jamalkanov, che si è recato sulle montagne dove ha trovato i due ‘pizzaiuoli’.

Hanno così ricevuto i saluti e i complimenti del senatore Stefano Lucidi, e dall’Associazione Napoli-Baku la medaglia sociale, che raffigura il Vesuvio, un attestato, e alcuni grembiuli ‘napoletani’ da pizzeria.

Si è così potuto riconoscere la particolarità di questa pizza, come si può vedere dal video https://youmedia.fanpage.it/video/an/YXk24-Sw56pSVPw4 la preparazione e la particolare cottura.

L’abilità nella preparazione seppur con le dovute distinzioni, ricorda vagamente i pizzaiuoli napoletani.

Fatta all’aperto, su di un barbecue artigianale, come un arrosto, ma alla fine sempre pizza è.

 

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